La decisione di rinviare le elezioni in programma in Senegal alla fine di questo febbraio ha palesato una significativa frattura all’interno del Partito democratico senegalese (Pds), la formazione di Karim Wade. Quest’ultimo, figlio dell’ex capo di Stato Abdoulaye Wade, nelle scorse settimane aveva dovuto rinunciare alla sua cittadinanza francese per potersi candidare alle elezioni dopo che la Corte costituzionale lo aveva bocciato proprio per la sua doppia nazionalità.
Nel voto che ha portato al rinvio delle elezioni al 15 dicembre 2024 il Pds ha votato a favore – proprio per consentire il reintegro di Wade – insieme a Benno Bokk Yakaar, la coalizione che sostiene il presidente Macky Sall. Secondo osservatori sentiti da InfoAfrica, dietro il voto parlamentare c’è un sostanziale accordo tra le due formazioni che si sosterrebbero a vicenda nel caso di ballottaggio con il candidato che ha preso il posto di Ousmane Sonko (il leader del dissolto Pastef) ovvero Barrirou Diomaye Faye.
Il rinvio al 15 dicembre, secondo gli stessi osservatori, potrebbe portare Macky Sall a cambiare il suo candidato (Sall non è ricandidabile essendo al suo secondo mandato) che ora è il primo ministro Amadou Ba. Ma la decisione potrebbe anche essere un boomerang in grado di apportare ulteriore sostegno alla formazione di Sonko.
Da Washington, il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato statunitense, il senatore Ben Cardin, ha condannato il “rinvio delle elezioni presidenziali in Senegal” e ha invitato il presidente (Macky) Sall a “rimandare questa decisione imprudente e garantire lo svolgimento delle elezioni prima della fine del suo mandato costituzionale”.
“Il ritardo delle elezioni presidenziali in Senegal pone il Paese sulla pericolosa strada verso la dittatura e non deve essere tollerato. Il palese disprezzo del presidente Macky Sall per la costituzione senegalese e la sua mancanza di rispetto per il sostegno del popolo senegalese alla democrazia stanno minando decenni di progressi dall’indipendenza in quella che un tempo era considerata una delle democrazie più affidabili e dinamiche dell’Africa. Il presidente Sall deve invertire questa decisione sconsiderata e garantire che le elezioni abbiano luogo prima della fine del suo mandato costituzionale.” Cardin è un democratico del Maryland.
Torna ad esprimersi sulla situazione senegalese dopo il rinvio delle elezioni, l’organizzazione regionale dell’Africa occidentale, l’Ecowas (o Cedeao), attraverso un comunicato che dà consigli, senza condannare chiaramente, sebbene non approvi.
La Commissione “sconsiglia ogni azione o dichiarazione che potrebbero contrastare le disposizioni della Costituzione e ricorda alla popolazione e alla classe politica la loro responsabilità nel mantenimento della pace e della stabilità nel Paese. Incoraggia la classe politica ad adottare provvedimenti necessari per ripristinare il calendario elettorale in conformità con le disposizioni della Costituzione”.
Lancia infine un appello a evitare la violenza, e chiede alle forze dell’ordine di agire con diligenza. Scrive che rimarrà attenta agli sviluppi e adopererà ogni misura necessaria per accompagnare il governo e il popolo a mantenere la tradizione democratica in Senegal. Le elezioni sono già state rinviate al 15 dicembre prossimo, tramite un voto controverso all’Assemblea lunedì