Si calcola che circa il 10% dei farmaci in circolazione nel mondo sono falsi, una cifra che equivale a 85 miliardi di euro, secondo l’Istituto di Ricerca contro la Falsificazione dei Farmaci di Parigi. Nell’Africa subsahariana, si tratta del 30%, secondo i ricercatori. L’India è il primo Paese da cui provengono farmaci illeciti, di contrabbando, confezionati male o scaduti, secondo l’Organizzazione Mondiale delle Dogane. Di fronte a questo fenomeno, che gli Stati non riescono a contenere, alcune start-up hanno avanzato soluzioni pratiche. Una di queste, la senegalese JokkoSanté, ha lanciato il concetto di “farmacia virtuale”, ancora in fase pilota. La start-up fornisce anche un sistema di “adozione” attraverso il quale grandi società offrono farmaci gratuiti a chi non può pagarli, in un Paese dove oltre il 50% della popolazione è priva di assicurazione sanitaria.
Un’altra start-up, Sproxil, istituita nel 2009, consente agli utenti di verificare la autenticità di un medicinale, anche grazie alla telefonia mobile, attraverso un codice di identificazione. In sei anni, Sproxil ha registrato oltre 50 milioni di scambi di SMS in Africa e India. In un vertice celebrato in Liberia lo scorso mese di aprile, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale ha annunciato il lancio di una ricerca sul traffico dei medicinali scaduti o falsificati oltre che una campagna di sensibilizzazione. Il problema dell’accesso ai farmaci colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione che non ha risorse per acquistarli e deve adeguarsi a prodotti di origine dubbia. Nel 2013, a causa di due anti-malarici, uno falso e l’altro inefficace, sono morti oltre 122 mila bambini africani.
(27/07/2017 Fonte: News.va)
Senegal – Start-up contro i farmaci falsi
3,4K
Post precedente