Mentre il mondo intero segue con apprensione l’evolvere della guerra in Ucraina, proseguono – lontano dai radar dei grandi media – altre conflitti che seminano morte e dolore, come l’annosa questione della Casamance, regione meridionale del Senegal, da cui arrivano notizie terrificanti.
Una strage di soldati senegalesi si sarebbe consumata ieri in un accampamento tra Sindian e Batingaye dove da domenica sono dispiegate alcuni reparti per smantellare le basi del Movimento delle forze democratiche della Casamance (Mfdc), gruppo politico-militare indipendentista che da lungo tempo si contrappone al governo di Dakar.
La base sarebbe proprio stata attaccata dai ribelli, secondo quanto riporta il sito Journal du Pays, che si definisce una testata locale indipendente e libera, esistente dal 1999, e che appare molto vicina alla ribellione indipendentista. La medesima fonte riferisce che le forze Attika (nome dato ai combattenti del Mfdc) hanno ucciso ieri all’alba 23 soldati e provocato una dozzina di feriti. Il Journal du Pays dice di aver avuto la notizia da una fonte sanitaria vicina all’esercito senegalese.
Se la notizia fosse confermata, sarebbe l’attacco più letale in un solo giorno riportato in Casamance contro l’esercito senegalese da venticinque anni. Il 19 agosto 1997, 32 soldati senegalesi furono uccisi a Mandina Mankagne e il 27 luglio 1995, 37 soldati senegalesi morirono a Babonda.