La nuova nave ospedale dell’organizzazione Mercy Ships, la Global Merc, è arrivata ieri a Dakar, in Senegal. Già l’anno scorso la Global Mercy era servita come piattaforma per corsi di formazione chirurgica in Senegal, adesso ospiterà interventi, precisa l’Ong in un comunicato. Questa missione nasce dalla partnership avviata con i ministeri della Salute del Senegal e del Gambia e servirà entrambi i Paesi dal porto di Dakar.
Progettata per essere una nave ospedale, la Global Mercy è lunga 174 metri, larga 28,6 metri e può ospitare 200 pazienti. Comprende sei sale operatorie, un laboratorio, ambulatori generali e cliniche dentistiche e oculistiche. I ponti dell’ospedale coprono un’area totale di 7.000 metri quadrati e ospitano anche strutture di formazione all’avanguardia. Quando attraccata, la nave può ospitare fino a 950 persone, inclusi membri dell’equipaggio volontari provenienti da tutto il mondo. In futuro servirà le nazioni africane, insieme all’Africa Mercy, in servizio dal 2007 ma attualmente in fase di ristrutturazione per riprendere il servizio in autunno.
“L’arrivo della Global Mercy a Dakar questa settimana è particolarmente significativo per i nostri team, perché quest’anno serviremo le popolazioni del Senegal e del Gambia attraverso partnership con i loro ministeri della salute”, spiega Gert van de Weerdhof, amministratore delegato di Mercy Ships: “Prevediamo che nei prossimi cinque mesi verranno eseguiti a bordo più di 800 interventi di chirurgia maxillo-facciale, ortopedica pediatrica, generale e oftalmica, di cui fino al 25% su pazienti gambiani.”
Quando la Global Mercy era in missione in Senegal nel 2022, più di 260 operatori sanitari senegalesi hanno ricevuto una formazione a bordo. Nel 2023, Mercy Ships prevede di formare più di 600 operatori sanitari.
La Global Mercy è stata inaugurata a Dakar dal presidente del Senegal Macky Sall nel maggio 2022, “un forte sostenitore del miglioramento dell’accesso a una chirurgia più sicura, non solo nel suo Paese, ma in tutta l’Africa, come evidenziato dal suo sostegno alla Dichiarazione di Dakar che ha si diffonde all’interno dell’Unione Africana”, sottolinea l’Ong.