“L’Africa non è una discarica e non può essere in balia degli interessi aziendali”. Così Awa Traoré, rappresentante di Greenpeace in Senegal, ha commentato la vicenda della nave tedesca Hansa Neuburg, appartenente al colosso marittimo tedesco Hapag-Lloyd, intercettata e multata dalla dogana senegalese mentre cercava di introdurre illegalmente nel Paese 25 container pieni di rifiuti di plastica, apparentemente provenienti dalla Spagna. E’ quanto riferito dai media locali senegalesi e da Greenpeace Africa.
In cambio della revoca del fermo della sua nave, l’armatore ha accettato di pagare una multa di 2 miliardi di franchi Cfa, circa 3 milioni di euro, e di riesportare il carico a sue spese. Un’altra imbarcazione ha quindi caricato i container prima di lasciare domenica sera il porto di Dakar.
“È scoraggiante che i paesi del Nord non abbiano rispetto per le leggi che collettivamente fanno e approvano, per non parlare delle leggi dei nostri paesi, che servono a proteggere le nostre popolazioni”, ha detto Traoré. “Riconoscono la nostra sovranità solo quando gli fa comodo; e quando non lo facciamo, ci trasformiamo rapidamente in terre desolate, che hanno continuato a cercare di trasformare per secoli”.
“Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ha pubblicato un rapporto all’inizio di quest’anno sull’impatto sproporzionato dell’inquinamento da plastica sulle comunità e sui paesi poveri. Ha scoperto che queste comunità subiscono alti tassi di ingiustizia ambientale”, prosegue il comunicato pubblicato dall’organizzazione ambientalista
“L’Africa non è una discarica e non può più essere in balia degli interessi aziendali. Questi fanno credere al mondo che gli imballaggi in plastica possono essere sostenibili, e poi finiscono sulle nostre coste. Il governo senegalese ha stabilito un buon precedente imponendo una multa così pesante. Ci auguriamo che altri governi africani che affrontano lo stesso problema facciano lo stesso”.
Nel 2019, i rifiuti di plastica sono stati classificati come una delle sostanze pericolose il cui commercio multinazionale è limitato dalla Convenzione di Basilea (la categoria sostanze pericolose include i rifiuti elettronici e nucleari).
L’anno scorso, il governo senegalese ha approvato una legge che vieta diversi articoli di plastica monouso, compresi i sacchetti di plastica e le tazze di caffè, nel tentativo di contrastare l’emergenza ambientale rappresentata dall’inquinamento da plastica.
Nel 2019, la testata britannica Guardian ha riferito che gli Stati Uniti avevano scaricato 1 miliardo di tonnellate di plastica in Senegal nello spazio di un anno.
La dogana senegalese ha colto in flagrante all’inizio di maggio la nave Hansa Neuburg, appartenente al colosso marittimo tedesco Hapag-Lloyd, mentre stava cercando di introdurre fraudolentemente 25 container pieni di rifiuti di plastica.
In cambio della revoca del fermo della sua nave, l’armatore ha accettato di pagare una multa di 2 miliardi di franchi Cfa, circa 3 milioni di euro, e di riesportare il carico a sue spese.