Il Presidente Macky Sall ha lanciato un programma che prevede la concessione di 80.000 franchi Cfa (120 euro) a ciascuna delle 543.000 famiglie vulnerabili iscritte nel Registro unico nazionale. Come riferisce Radio France Internationale (Rfi), l’operazione mira a sostenere i più poveri di fronte all’aumento dei prezzi, nel contesto della guerra in Ucraina e della pandemia da Covid-19. Una risposta di emergenza, ma che ha anche dei limiti, secondo alcuni economisti citati dall’emittente francese.
Rfi ricorda che nel 2020, nel bel mezzo della pandemia da Covid, il governo aveva lanciato una distribuzione di kit alimentari: sacchi di riso, pacchetti di zucchero e lattine di olio. Questa volta si tratta di un trasferimento di contanti tramite telefono cellulare. Le famiglie beneficiarie, preventivamente individuate dai comitati locali, sono iscritte nel Registro unico nazionale. Questa operazione fa parte di una politica di “inclusione sociale proattiva”, secondo il presidente Macky Sall. L’obiettivo è dare 80.000 franchi per famiglia.
Un approccio “mirato ed efficiente”, secondo il direttore delle operazioni della Banca Mondiale, il principale partner finanziario del programma. Nathan Belete ha infatti detto che il piano permette a ogni famiglia beneficiaria “di soddisfare le proprie esigenze particolari, facendo acquisti con i commercianti e stimolando l’economia locale”.
Si tratta di aiuti diretti, ma la loro efficacia non è garantita, ha invece precisato l’economista Souleymane Astou Diagne interpellato da Rfi: “questo meccanismo non permette al governo di affrontare i mali dell’economia senegalese. Oggi il vero problema è la produttività ma anche la mancanza di infrastrutture, di capitale umano e di controllo sull’acqua e sull’energia. Quindi, anche se questo può dare un po’ di sollievo, non risolve nulla. L’effetto sarà molto breve”.