Senegal, un’isola nel Delta del Sine Saloum

di claudia

Atterrati all’aeroporto di Dakar, si hanno diverse possibilità, tutte allettanti: si può prendere un volo interno con destinazione Casamance, il polmone verde del Senegal con le sue splendide spiagge incontaminate. Ci si può dirigere verso la penisola di Capo Verde, visitare i mercati colorati e brulicanti di gente della capitale e approdare alla celebre isola di Gorée. In alternativa si può puntare a nord (facendo tappa all’imperdibile Lago Retba con le sue acque rosa) verso Saint-Louis, città che conserva atmosfere coloniali. Infine si può salire su un pulmino o un taxi e dirigersi verso sud.

La gran parte della gente finisce per rintanarsi in qualche hotel o villaggio turistico della Petite Côte. Il consiglio è di proseguire oltre per raggiungere una regione rimasta ai margini degli itinerari turistici: il Delta del Sine Saloum. È un territorio inviolato, dichiarato Parco Nazionale nel 1976, dominato da foreste di mangrovie e possenti baobab, regno incontrastato degli uccelli (gli amanti del birdwatching potranno ammirare oltre 250 specie, tra cui pellicani, aironi, garzette, sterne reali, civette) ma anche di scimmie, tartarughe, iene, facoceri, antilopi e manguste (l’animale più raro del parco è il lamantino).

Il Sine Saloum è un mondo sospeso tra terra e mare, frastagliato e mutevole, esteso per oltre 70 chilometri lungo la costa e 35 nell’entroterra. Il posto ideale per esplorare la regione è l’isola di Mar Lodj. Per raggiungerla dovrete prendere una canoa al villaggio di Dangane. A Mar Lodj potrete contare su diversi campeggi, bed & breakfast, bungalow costruiti e gestiti dagli abitanti del posto, che non mancheranno di farvi visitare (con carretti trainati dai cavalli) i loro villaggi pittoreschi, per poi condurvi (a bordo di piroghe) all’esplorazione dei canali salmastri modellati dalle correnti e dalle maree, dove gli unici rumori che sentirete saranno il fruscio dell’acqua e i richiami dei volatili.

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