Operazioni di sminamento sono in corso nella regione senegalese di Casamance, con l’intervento dell’organizzazione non governativa Handicap International (Hi). Circa 100.000 mq di terreno sono da restituire alle comunità e si stima che circa 30.000 sono da bonificare. Le operazioni, che proseguiranno fino a marzo 2023, riguardano i comuni di Kaour e Adeane, nelle regioni di Ziguinchor e Sedhiou, precisa l’ong in un comunicato.
“In queste regioni, i dintorni di alcune scuole, centri medici, strade, villaggi e campi sono ancora inquinati da ordigni esplosivi o si sospetta che lo siano”, spiega Abdourahmane Ba, capo delle operazioni di sminamento al Senegal. “Tuttavia, il numero delle infrastrutture vitali, come i centri sanitari, rimane limitato; è quindi essenziale che le persone vi abbiano accesso sicuro”, sottolinea.
Hi ha allestito la sua base operativa a una cinquantina di chilometri da Ziguinchor, capoluogo della Casamance. Le squadre rimangono sul posto per 10 giorni per svolgere le operazioni, poi beneficiano di 3 giorni di riposo in città. Il personale di sminamento reclutato per il progetto ha più di dieci anni di esperienza. I team sono composti da un project manager, un responsabile delle operazioni, due capi squadra, 6 sminatori, due infermieri, due ufficiali di collegamento con la comunità, un meccanico, due responsabili dello sviluppo e tre autisti. In tutto, 10 sminatori lavorano per Hi in Casamance, tra cui due donne.
Le squadre effettuano sia lo sminamento manuale, con ispezione del terreno con metal detector, centimetro per centimetro, lungo un corridoio segnalato. Hi esegue anche lo sminamento meccanico, grazie all’utilizzo del Digger. È una macchina da sminamento che estrae mine e resti di esplosivo dal terreno. Viene utilizzato in particolare nelle aree dove si sospetta la presenza di mine non rilevabili, come Prbm35 (di origine belga) e C3a/B (di origine spagnola) frequentemente scoperte in Casamance, precisa Abdourahmane Ba. Hi prevede anche di utilizzare droni per supportare le attività.
I droni dovrebbero consentire, tra le altre cose, di mappare meglio le aree sospette di pericolo. Il loro uso si è dimostrato decisivo nel deserto del Ciad, ma ora devono essere testati in un ambiente diverso. In Casamance le mine si trovano in un ambiente dominato da boschi e fitta vegetazione.
Tra il 1988 e il 2017, quasi 850 persone sono state vittime di mine o residui bellici esplosivi. “La Casamance è una regione con notevoli risorse naturali e un forte potenziale agricolo, minerario e peschereccio. Il disinquinamento di queste terre è quindi una priorità umanitaria e di sviluppo”, sottolinea l’ong, con sede centrale a Lione, in Francia.