«Senza Governo di unità nazionale, nessun soldato italiano in Libia»

di Enrico Casale
Miliziani libici

lia quartapelleLia Quartapelle è il capogruppo del Pd della Commissione esteri della Camera dei deputati. Con lei abbiamo fatto il punto sull’impegno italiano in Libia.

Quale è la posizione italiana ufficiale sulla questione libica?
La posizione italiana sulla questione libica è quella dichiarata dal Premier Matteo Renzi e dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: non ha senso un’operazione militare organizzata fuori da una cornice internazionale e senza che siano i libici a chiedercelo. Noi dobbiamo essere vicino alle istituzioni libiche e lavoriamo per la nascita di un Governo di unità nazionale. Il problema di quel Paese è la fragilità dello Stato.

Ma la formazione di un Governo di unità nazionale è lontana?
I parlamentari libici non sono riusciti a votare per un Governo di unità nazionale, ma hanno espresso un pubblico sostegno alla road-map di Martin Kobler, l’inviato Onu in Libia. Detto questo, credo che ci sia una grande capacità degli attori regionali di interferire sulle questioni interne libiche.

Sta facendo riferimento all’Egitto?
Sì, mi riferisco più all’Egitto che all’Algeria. Con il Cairo dobbiamo dobbiamo lavorare di più per favorire la creazione di istituzioni libiche stabili.

Che cosa si sta facendo per far pressioni sull’Egitto?
È in corso un’azione diplomatica serrata per convincere Il Cairo ad agevolare il processo di transizione che conduca a istituzioni più stabili in Libia. Ma lo stesso sta avvenendo ed è avvenuto con Algeria, Marocco, Tunisia.

Esistono però forti influenze da parte di potenze europee…
A mio parere le influenze da parte europea (Francia e Gran Bretagna nda) sono minori rispetto a quelle delle potenze regionali. Il punto a cui si è arrivati oggi è frutto dell’iniziativa italiana. A partire soprattutto dalla Conferenza sulla Libia che si è tenuta a dicembre e che ha dato un impulso all’intesa per un nuovo Governo. Credo che servirebbe un maggiore coordinamento a livello europeo per sostenere lo sforzo italiano. Bisognerebbe lavorare su quanto è stato fatto finora perché è già tanto. Comunque è anche positivo il fatto che Kobler non si sia arreso e continui con forza a perseguire l’obiettivo di un Governo di unità nazionale.

Quindi per il momento l’Italia non invierà nessun militare?
No, finché non c’è una richiesta in questo senso da parte di un Governo libico di unità nazionale. In ogni caso, l’Italia è disponibile a inviare proprie truppe a sostegno dell’Esecutivo libico, ma non per operazioni di guerra.

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