Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme. Quella in Etiopia potrebbe essere la peggiore siccità degli ultimi trent’anni e potrebbe mettere a rischio la vita di 400mila bambini. Alla denuncia del Palazzo di Vetro ha fatto seguito la preoccupazione della Ong “Save the Children” che, in un comunicato, ha paragonato l’emergenza umanitaria nel Corno d’Africa a quella siriana. “Abbiamo solo due emergenze in tutto il mondo che abbiamo classificati come categoria uno – ha detto Carolyn Miles, direttore generale di ‘Save the Children’ negli Stati Uniti -: la Siria e l’Etiopia. Abbiamo bisogno di raccogliere 100 milioni di dollari per dare una risposta adeguata a queste crisi”.
Secondo quanto riporta l’emittente qatariota al Jazeera, Governi e donatori internazionali hanno già messo a disposizione centinaia di milioni di dollari per aiutare il Paese. Ma i fondi non sarebbero sufficienti. L’Onu stima che per l’Etiopia servirebbero almeno altri 50 milioni di dollari per acquistare le derrate alimentari necessarie ad almeno dieci milioni di persone.
“Ho paura per le persone e per i bambini – dice Mohammed Dubahala, padre di dieci figli, agricoltore a cui sono rimaste cinque delle 53 vacche che possedeva -. Non piove e se non c’è pioggia, la gente muore. Non c’è cibo, non c’è latte”.