La siccità che colpisce milioni di persone nel Corno d’Africa è aggravata dai cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Lo rivela uno studio pubblicato nei giorni scorsi da World weather attribution, una collaborazione accademica che studia gli eventi meteorologici estremi. Secondo lo studio, la parte meridionale del Corno d’Africa, che copre parti dell’Etiopia meridionale, della Somalia meridionale e del Kenya orientale, ha registrato precipitazioni inferiori alla media negli ultimi anni
“Essendo una delle regioni più povere del mondo, il Corno d’Africa ospita milioni di persone che soffrono di cronica insicurezza alimentare e idrica, malnutrizione e accesso limitato ai servizi di base tra cui infrastrutture, assistenza sanitaria, istruzione e assistenza sociale”, afferma lo studio.
Secondo le Nazioni Unite, la crisi nel Corno d’Africa è considerata uno dei peggiori disastri legati al cambiamento climatico degli ultimi 40 anni, che colpisce quasi 37 milioni di persone, tra cui oltre 20 milioni di bambini. Cinque stagioni consecutive di piogge fallite hanno decimato i raccolti, ucciso il bestiame e distrutto i mezzi di sussistenza.
Secondo le Nazioni Unite, la grave carenza di acqua e pascoli ha spinto le famiglie a lasciare le proprie case e fomentato il conflitto tra le comunità. Oltre 25 milioni di persone nella regione, tra cui 14 milioni di bambini, non hanno accesso all’acqua potabile.