Nel 2011 la siccità in Somalia uccise 250mila persone. Sei anni dopo, quella del 2017, cioè quella che si sta preparando in questi giorni, è già riconosciuta come molto più grave. Ci sono già migliaia di vittime e alla fine questa macabra contabilità registrerà una sorta di record, ancora più morti di quel tragico 2011 che i sopravvissuti ancora ricordano.
In Somalia la siccità minaccia sei milioni di persone. In tutto il Corno, nella Nigeria del nord e nello Yemen le persone a rischio sono venti milioni. La Somalia però tra tutte è il territorio che potrebbe subire i danni più gravi, sul piano delle vite umane e su quello del disastri ambientali. La siccità in Somalia sta infatti rendendo sterile un territorio che storicamente è stato una sorta di giardino del Corno d’Africa, quello “tra i due fiumi”, cioè quello tra il fiume Giuba e l’Uebi Shebeli, nel sud, l’unica porzione di Somalia nella quale si poteva praticare l’agricoltura.
Non solo la siccità sta prosciugando questi fiumi, sopratutto il Giuba che è diventato una specie di rigagnolo. Il suo corso è ormai una sofferenza: nasce dall’altopiano etiopico e scende verso sud. Inizialmente raccogliendo l’acqua dalle ambe, le montagne , è un fiume a volte tumultuoso poi pian piano evapora e qando arriva in pianura arranca finchè a qualche decina di chilometri dalla foce, dove si riunisce con l’Uebi Shebeli, non ce la fa più. Stremato offre le ultime gocce d’acqua al sole poderoso tanto che il mare a quel punto penetra nel suo letto fino nell’entroterra. E il sale marino brucia, per sempre, quella terra preziosa, l’unica adatta all’agricoltura.
Per la Somalia è una svolta tragica. Ed è una svolta economica, oltre che per l’agricoltura, anche per la pastorizia. La Somalia infatti è uno dei maggiori esportatori mondiali di dromedari, li esporta nello Yemen, nel Medio Oriente, nella penisola arabica. Ma questi animali soffrono la siccità e la mancanza di un territorio verde nel quale periodicamente nutrirsi. E negli ultimi mesi c’è stata una ecatombe di dromedari, ne sono morti già 400mila.
Insomma la siccità è un vero e proprio killer che lascerà il segno. Per sempre.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)