Sono oltre 500 le vittime delle frane e delle inondazioni che in Sierra Leone hanno colpito lo scorso 14 agosto alcune aree della capitale, Freetown, e moltissimi i dispersi. Infatti, secondo le autorità civili sotto il fango e le macerie dovrebbero esserci ancora più di ottocento persone, ma con il passare delle ore e dei giorni, diminuiscono le probabilità di ritrovarli vivi.
Anche Papa Francesco nei giorni scorsi , attraverso un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, indirizzato all’arcivescovo di Freetown, mons. Charles Edward Tamba, ha voluto essere accanto alle sofferenze di quella popolazione così gravemente colpita, richiamando un invito alla solidarietà e dicendosi vicino anche ai soccorritori “che stanno fornendo un aiuto così necessario alle vittime di questo disastro”.
Tanti sono i Paesi esteri che hanno risposto anche all’appello lanciato dal presidente della nazione Ernest Bai Koroma, che durante il primo funerale “di massa” aveva chiesto aiuto a chiunque potesse finanziare le operazioni di soccorso e a chi avesse esperienza con tragedie di tale portata.
I primi che si sono mossi per portare sostegno nelle zone colpite sono stati la Spagna, la Cina e il Giappone. Anche la Caritas Italiana ha aperto un conto sul sito ufficiale sul quale è possibile fare donazioni per alleviare il dramma di quel Paese. “Stiamo sostenendo la popolazione che ha bisogni urgenti come alloggi, cibo, vestiti, e kit sanitari”, ha spiegato attraverso una nota.
La Nigeria ha invece donato un milione di dollari e l’ex presidente, Olusegun Obasanjo, ha visitato il Connaught Hospital dove è stata ricoverata gran parte dei feriti.
(28/08/2017 Fonte: Radio Vaticana)
Sierra Leone – Ancora 800 persone disperse dalle inondazioni del 14 agosto
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