Nonostante il contestato risultato presidenziale, le polemiche politiche sulle elezioni di sabato e le critiche degli osservatori internazionali sulla legittimità e la trasparenza del voto in Sierra Leone, la calma regna a Freetown, dove ieri il presidente rieletto Julius Maada Bio ha prestato giuramento per il suo secondo mandato.
Ieri era un giorno festivo, primo giorno di Eid al-Adha, la festa musulmana del sacrificio, e le persone a Freetown svolgevano tranquillamente i loro affari e si preparavano alle celebrazioni.
Bio, leader del Partito popolare della Sierra Leone (Slpp), ha prestato giuramento come presidente martedì, subito dopo che la Commissione elettorale ha annunciato la sua vittoria con il 56,17% dei voti. In Sierra Leone è necessario ottenere almeno il 55% dei voti al primo turno per evitare il ballottaggio. In un discorso dopo la pubblicazione dei risultati, Bio ha insistito sulla posta in gioco economica e sullo sviluppo delle infrastrutture, invitando tutti i cittadini della Sierra Leone a riunirsi per il “progresso” e la “prosperità”.
L’Osservatorio elettorale nazionale tuttavia, una coalizione di organizzazioni della società civile, ha evidenziato in una dichiarazione presunte irregolarità nei dati della commissione elettorale: l’affluenza alle urne sarebbe compresa tra il 75,4 e il 79%, non l’83% come annunciato dalla commissione elettorale, e Bio avrebbe dovuto ottenere tra il 47,7 e il 53,1% dei voti, mentre il Kamara avrebbe dovuto ottenere tra il 43,8 e il 49,2% dei voti.