Somalia, 730 bambini morti per fame da inizio anno

di claudia

Sono circa 730 i bambini morti dall’inizio dell’anno nei centri nutrizionali della Somalia, dove le Nazioni Unite ritengono sia ormai imminente una carestia, ma i numeri potrebbero essere anche più alti, dal momento che nel Paese del Corno d’Africa “la malnutrizione ha raggiunto livelli di crisi”. Lo ha detto Wafaa Saeed, rappresentante Unicef per la Somalia, precisando alla stampa che sono “1,5 milioni i bambini, quasi la metà della popolazione sotto i cinque anni, che rischiano di soffrire di malnutrizione acuta”.

“Si tratta di numeri senza precedenti”, ha denunciato Wafaa Saeed, rappresentante Unicef per la Somalia, riferendo di circa 730 bambini morti nei centri alimentari e nutrizionali in tutto il Paese tra gennaio e luglio di quest’anno”, e sottolineando che “i numeri potrebbero essere più alti perché molti decessi non vengono registrati”. La rappresentante dell’Unicef ha quindi ricordato l’importanza di acqua e servizi igienico-sanitari per i bambini e le famiglie che affrontano carestie e insicurezza alimentare. “E questa è una crisi idrica – ha aggiunto – 4,5 milioni di persone hanno bisogno di approvvigionamento idrico di emergenza e si prevede che la cifra aumenterà con l’aggravarsi della siccità. Non importa quanto cibo mangia un bambino malnutrito, lui o lei non migliorerà se l’acqua che sta bevendo non è sicura”.

L’agenzia Onu per l’infanzia teme anche lo scoppio di malattie: “La storia della Somalia ci dimostra che quando alti livelli di malnutrizione acuta grave nei bambini si combinano a focolai di malattie, la mortalità infantile aumenta drammaticamente, con tragiche conseguenze. I focolai di malattie sono aumentati tra gennaio e luglio, con almeno 8.400 casi sospetti di diarrea acuta/colera e circa 13.000 casi sospetti di morbillo (il 78% dei bambini con meno di cinque anni)”.

Saeed ha infine ricordato come questa “sia la terza siccità che colpisce la Somalia in un decennio: la prima siccità, nel 2011, ha ucciso circa 260.000 persone, molte delle quali bambini. Gli effetti peggiori della seconda, nel 2017, erano stati mitigati perché erano entrati in funzione i sistemi di allerta precoce, i donatori avevano rapidamente inviato gli aiuti, le istituzioni governative erano più solide e c’erano più organizzazioni operative sul campo”.

“Questa volta la risposta al nostro appello è stata più lenta – ha spiegato – a luglio è stato finanziato solo il 65% del nostro appello contro la siccità da 112 milioni di dollari ed è stato garantito meno di un terzo dell’appello delle Nazioni Unite per un miliardo di dollari”.

Martedì il responsabile degli aiuti delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha dichiarato che nonostante l’Onu abbia garantito finora aiuti a un numero senza precedenti di persone (3,7 milioni), la carestia è una realtà imminente in Somalia a meno che non vengano presi immediatamente provvedimenti drastici. 

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