L’operazione navale antipirateria dell’Unione europea rischia di perdere le proprie basi in Somalia. A dicembre, il governo federale somalo ha concordato di prorogare per soli tre mesi un mandato dell’Onu per l’operazione Ue, denominata Atalanta, e c’è la possibilità che a marzo quest’ultimo non sia rinnovato. Secondo quanto riporta un documento dell’Ue reso pubblico dal sito euobserver.com, le intenzioni future dell’esecutivo di Mogadiscio sono infatti “piuttosto ambivalenti”.
La “posizione della Somalia nei confronti della presenza internazionale è da considerare nel contesto del processo elettorale somalo in corso, in particolare in relazione all’aumento delle tensioni e della frammentazione elettorale”, è scritto nella nota. Numerosi politici somali hanno chiesto all’Ue che di rafforzare “la guardia costiera e la marina nazionale somala”, invece di sorvegliare la regione. Hanno inoltre chiesto che Atalanta si concentri maggiormente sulla pesca illegale e sullo sversamento di rifiuti tossici nelle acque somale. Hanno inoltre chiesto che il testo di qualsiasi risoluzione a lungo termine delle Nazioni Unite “riducesse notevolmente il linguaggio negativo nei confronti della Somalia”.
Se l’attuale risoluzione delle Nazioni Unite scadrà a marzo, “non ci sarebbero più basi legali per Atalanta per combattere gli abbordaggi nelle acque territoriali somale o sul suo territorio, e (…) per combattere la pirateria al largo delle coste della Somalia”, è scritto nella nota dell’Unione europea.
La missione dell’Ue potrebbe ancora combattere i pirati “in alto mare” e potrebbe ancora svolgere “compiti secondari”, ha affermato la nota. Questi includono la protezione delle navi per gli aiuti alimentari, l’applicazione di un embargo dell’Onu sulla vendita di armi sulla Somalia, la cattura di trafficanti di droga, dei pescherecci illegali e dei commercianti illeciti di carbone. Ma “la capacità di perseguire pirati (…) nelle acque territoriali somale rimane davvero importante per un’efficace missione antipirateria. La capacità di agire a terra sarebbe ancora migliore”, ha affermato il servizio estero dell’Ue. L’Ue ha pianificato di “aumentare la pressione” sulla Somalia per ottenere, almeno, un’altra proroga di nove mesi.
Le Marine militari dell’Ue hanno sorvegliato le acque del Corno d’Africa negli ultimi 14 anni e stanno cercando di estendere la loro presenza, con accordi sulle operazioni antipirateria, anche nelle acque di Gibuti, Mauritius e Seychelles.
Gli sviluppi arrivano in mezzo a una maggiore instabilità nella regione causata dalla guerra civile in Etiopia. Si verificano anche nell’ambito di un’accresciuta tensione geopolitica, poiché Cina e Russia competono con gli interessi dell’Ue in Africa. Nel frattempo, il governo della Somalia è sempre più convinto che “la pirateria non rappresenti più una minaccia significativa per la pace e la sicurezza regionale”, osserva la nota dell’Ue.