di Anna Radice Fossati
In Somalia le persone affette da albinismo vengono colpite con sassi e uova crude. I bambini non possono frequentare la scuola e trovare un lavoro è impossibile. Lo racconta Elmi Bile Mohamed, 25 anni e affetto dalla patologia, a Radio Ergo, radio di notizie umanitarie dalla Somalia.
“Le persone mi dicono che sono un cannibale e che mangerò i loro figli. Sono terrorizzati da me”. A parlare è Elmi Bile Mohamed, un ragazzo di 25 anni affetto da albinismo. Si è trasferito a Mogadiscio dalla regione di Hiiraan, dove lui e i suoi fratelli, anche loro affetti da albinismo, venivano insultati e torturati dalla comunità locale. Nella capitale somala Mohamed cerca una casa in condivisione, ma nessuno lo accetta come coinquilino. Ora vive in un capannone nel quartiere di Hamar Weyne, nella parte antica della città. “Le persone mi tirano acqua salata e uova crude sulla porta di casa. Pensano che questo li protegga da me”, racconta.
Trova lavoro in un ristorante, ma non dura. Viene licenziato quasi subito perché i clienti smettono di frequentare il locale. Hanno paura di essere infettati. Nessun altro ristorante lo assume e così Mohamed è costretto a mendicare per strada. I soldi che guadagna non bastano quasi per cibo e affitto. Tanto meno per la crema solare e per degli occhiali da sole di cui ha bisogno per proteggersi. Le persone affette da albinismo producono poca o nessuna melanina. Rischiano quindi di scottarsi, di sviluppare problemi agli occhi, ma soprattutto di ammalarsi di cancro alla pelle.
I dati relativi al numero di persone affette da questa malattia in Somalia non sono disponibili. Dal momento che il paese si trova da tre decenni in una situazione di instabilità e conflitto, reperire informazioni affidabili in merito risulta difficile. Quest’anno circa 80 famiglie che hanno a che fare con la patologia si sono riunite a Mogadiscio in un’associazione, la “Somali Albinos”. L’obiettivo è quello di accrescere consapevolezza circa la loro situazione e di ridurre i pregiudizi. Fino ad ora alla Somali Albinos sono state inviate 86 bottiglie di crema solare da donne somale residenti in altri paesi. “Noi persone albine non abbiamo diritti. I somali ci odiano e ci temono per ignoranza”, ha dichiarato il capo dell’associazione, Mohamed Abukar Abdiqadir, alla BBC.
Il pregiudizio contro l’albinismo in Somalia è così forte che alcuni bambini affetti dalla patologia non possono ricevere un’educazione. “Ho tolto i miei due figli da scuola perché venivano lapidati tutti i giorni”, racconta una madre, Asha Gele, alla BBC. Non solo in Somalia, ma in tutta l’Africa le persone albine sono vittime di pregiudizi. Nel continente le persone affette sono 1 ogni 5mila, mentre nel resto del mondo la patologia colpisce un individuo ogni 17mila. Qui vengono esclusi dalla vita sociale ed economica e non esistono leggi che li tutelino. Per questo vengono emarginati, sottoposti a pratiche legate alla stregoneria e mutilati. Molti vengono rapiti per il traffico di parti del corpo da vendere come amuleti. Molti altri subiscono violenze sessuali. In alcuni paesi in Africa, infatti, si pensa che avere rapporti sessuali con persone affette da albinismo possa guarire dall’HIV.
In apertura: foto simbolica courtesy Alida Vanni