È di almeno 13 morti e 17 feriti il bilancio del duplice attentato con autobomba avvenuto questa mattina nella capitale somala Mogadiscio. È quanto riferiscono la Reuters citando fonti della polizia, secondo cui tra le vittime ci sono anche un giornalista, due addetti alla sicurezza e un autista che lavoravano per l’emittente locale “Universal Tv”. Nel frattempo, come riporta Agenzia Nova, l’attacco è stato rivendicato dal gruppo jihadista al Shabaab tramite la sua emittente “Radio Andalus”.
Seppur indebolito dall’offensiva dell’esercito somalo e delle truppe della missione dell’Unione africana in Somalia (Amisom), al Shabaab continua a colpire con attentati e a controllare vaste zone della Somalia. Anche per questo motivo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di rinviare al febbraio 2019 il termine fissato per la riduzione del contingente Amisom, sostenendo che le forze di sicurezza somale non siano ancora sufficientemente preparate per garantire la sicurezza nel paese.
In evoluzione anche l’instabile quadro politico della martoriata nazione del Corno d’Africa. Venerdì il parlamento somalo ha ufficialmente ritirato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Mohamed Abdullahi “Farmajo”. Lo ha reso noto un comunicato inviato dal presidente della Camera del popolo, Mohamed Mursal, secondo cui la decisione è stata presa al termine di consultazioni fra i deputati che hanno concordato sul fatto che il clima politico attuale renderebbe la presentazione della mozione inopportuna.
La mozione era stata presentata la scorsa settimana da 92 parlamentari somali che accusano il presidente Farmajo di non aver rispettato la Costituzione firmando un “accordo segreto” con Etiopia ed Eritrea sull’utilizzo dei porti e sulla cooperazione in materia di sviluppo economico e di sicurezza nazionale, non era passata dopo che 14 deputati avevano ritirato il loro sostegno, facendo così mancare il numero minimo richiesto per l’avvio della procedura di impeachment. Il parlamento somalo conta 275 membri e per essere approvata la mozione deve essere votata da due terzi degli aventi diritto.