Un attentato rivendicato dal movimento radicale al Shabaab (o Shebab) ha colpito sabato 8 agosto una caserma militare nella capitale somala, Mogadiscio, causando morti e feriti.
Secondo al Shabaab, il bilancio sarebbe di 24 soldati uccisi e 32 feriti. Fonti di polizia hanno comunicato ieri un numero minore di vittime, 8 morti e 14 feriti, ma hanno precisato che il bilancio era destinato a salire.
Sarebbe stato un kamikaze a far saltare in aria un veicolo imbottito d’esplosivi all’ingresso della Brigata militare 12 aprile, nei pressi dello stadio del distretto di Warta Nabadda.
Lunedì scorso, era stato un ristorante di Mogadiscio ad essere preso di mira da un attentato, costato la vita ad almeno due civili.
Gli Shebab sono un movimento radicale islamista in lotta dal 2008 contro ogni tentativo di stabilire un’autorità nazionale in Somalia. I ribelli continuano a colpire indistintamente obiettivi amministrativi, civili o forze di sicurezza, nonostante la presenza in Somalia di forze armate internazionali a sostegno delle autorità ufficiali. Nel paese del Corno d’Africa sono presenti soldati africani dell’Amisom, la missione militare dell’Unione africana, che operano con il sostegno di Stati Uniti e Unione Europea.