Un’autobomba è esplosa sabato 15 giugno presso un posto di blocco vicino al Parlamento somalo, uccidendo otto persone e ferendone 16, riferiscono fonti mediche e della polizia. Una seconda esplosione su una strada chiave che porta all’aeroporto della capitale somala Mogadiscio non ha causato vittime.
Secondo la Reuters, il movimento terroristico di al-Shabaab ha già dichiarato di essere responsabile delle due esplosioni. La milizia ha anche rivendicato un altro incidente: una bomba posizionata sul ciglio della strada ha colpito un veicolo che pattugliava vicino al confine con la Somalia, uccidendo diversi degli 11 agenti di polizia a bordo, ha detto un portavoce della polizia kenyota.
La polizia keniana è particolarmente presente nelle contee che si affacciano sul confine con la Somalia diventando un obiettivo primario per i combattenti di al-Shabaab. Per raggiungerli, il gruppo utilizza spesso macchine artigianali, in particolare le mine, e reclama regolarmente queste azioni. Poco più di un anno fa, nel 2018, un’altra mina aveva ucciso otto poliziotti kenyoti mentre passavano con i propri veicoli nella stessa zona.
Qualche settimana fa, un preoccupante rapporto delle Nazioni Unite ha rivelato che il gruppo terroristico sta fabbricando i propri esplosivi per sostituire gli esplosivi militari. Un importante cambiamento nel metodo che facilita l’organizzazione di questi attacchi.