Una compagnia petrolifera britannica, la Soma oil and gas, è finita al centro di sospetti di corruzione per le sue operazioni in Somalia. A sollevarli è stato il gruppo di monitoraggio dell’Onu per la Somalia e l’Eritrea, che ha presentato il suo rapporto al Consiglio di sicurezza.
L’attenzione degli esperti è stata attirata, in particolare, da un pagamento di 600.000 dollari al ministero del petrolio di Mogadiscio: una parte di questa somma, sostiene il gruppo di monitoraggio, sarebbe finita poi nelle tasche di 14 funzionari. Anche Jay Park, un avvocato canadese che aveva consigliato il governo al momento della stipula di un contratto con soma, avrebbe ricevuto 495.000 dollari dalla compagnia.
Soma oil and gas è guidata dall’ex leader conservatore britannico lord Michael Howard – a carico del quale non sono emersi sospetti di un coinvolgimento diretto – e detiene dal 2013 una concessione per l’esplorazione di 12 giacimenti al largo delle coste centromeridionali del paese. In questo senso, sostiene l’organismo Onu, i pagamenti contestati avrebbero creato “un serio conflitto d’interesse”.
La compagnia petrolifera, in un comunicato, ha definito “scorrette e diffamatorie” queste conclusioni, sostenendo che nessuna delle persone citate fosse in grado di influenzare le discussioni sul contratto in questione. L’ufficio antifrode britannico ha tuttavia annunciato di aver aperto un’inchiesta, mentre il governo somalo sostiene di non aver ancora ricevuto il rapporto Onu.
(06/08/2015 Fonte: Misna)
Somalia – Compagnia petrolifera accusata di corruzione
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