I leader dei cinque Stati regionali della Somalia ritengono che quest’anno, a causa dell’insicurezza e delle sfide logistiche connesse con il voto, il Paese non sia pronto a tenere le sue prime elezioni col sistema uninominale. In un comunicato diffuso dopo un incontro di due giorni nella città centrale di Dhusamareb, i presidenti di Galmudug, Puntland, Jubbaland, Hirshabelle e dello Stato del Sud Ovest hanno chiesto un incontro con il governo federale per cercare un nuovo modello elettorale negoziato politicamente. La nuova legge elettorale, firmata dal presidente somalo Mohamed Abdullahi detto Farmaajo, consente a ogni cittadino di scegliere direttamente chi votare, contrariamente al sistema precedente in cui erano gli anziani dei clan a scegliere. Questa è una svolta storica per la Somalia e potrebbe portare all’organizzazione già entro fine anno della prima elezione a suffragio universale in Somalia dopo più di 50 anni. L’ultima era avvenuta nel 1969 e aveva aperto la strada alla dittatura di Siad Barre, durata fino al 1991 e seguita da anni di guerra civile. Il provvedimento sostituisce il modello basato sul potere del clan, la cosiddetta formula 4.5, che spartisce equamente il numero di seggi in Parlamento tra i 4 principali clan del Paese, riservando una quinta quota ai clan minori.
I leader dei cinque Stati regionali somali hanno sottolineato, inoltre, che respingeranno qualsiasi tentativo di estendere il mandato del presidente federale e del primo ministro. Il capo della commissione elettorale Halima Ibrahim il mese scorso ha chiesto il rinvio delle elezioni all’agosto 2021, citando la mancanza di fondi, l’insicurezza, le inondazioni e la pandemia di coronavirus.