Sventato un attacco jihadista al palazzo presidenziale di Mogadiscio, in Somalia. Le forze di sicurezza somale hanno reagito all’assalto portato da un commando di miliziani uccidendo due uomini armati. La pronta reazione dei militari somali ha permesso di salvare 82 persone, tra cui molti civili e funzionari statali. Non è ancora chiaro se sia morto qualcun altro.
L’attacco è iniziato martedì notte. Secondo la ricostruzione offerta dall’agenzia Afp, un gruppo di fuoco di al-Shabaab avrebbe assaltato l’edificio. Ai primi colpi esplosi dai miliziani hanno risposto i membri delle forze di sicurezza a guardia dei posti di blocco che conducono al palazzo. Oltre ai colpi di armi automatiche si sono udite numerose esplosioni di granate.
«Pensavamo che fossero poliziotti, ma hanno iniziato a lanciare granate e a spararci contro. Così abbiamo risposto al fuoco», ha detto un agente di polizia all’agenzia di stampa Reuters. Secondo quando si apprende, gli uomini armati dopo aver subito perdite nei pressi del palazzo si sono spostati nel vicino hotel Syl, frequentato da funzionari e ufficiali, ma non sono riusciti a penetrare nel compound fortificato.
Il movimento jihadista al-Shabaab ha rivendicato l’azione con un comunicato online. Il gruppo effettua attacchi regolari a Mogadiscio e altrove in Somalia, spesso prendendo di mira gli hotel. Nell’agosto 2016, ha affermato di essere dietro all’attacco di una bomba allo stesso hotel, che ha ucciso 22 persone .