È di otto persone uccise e 17 ferite il primo bilancio ufficiale dell’attentato che ha scosso questa mattina Mogadiscio (Somalia). A confermarlo è il portavoce della polizia, Abdifatah Adam Hassan che ha definito l’azione “una tragedia”.
Al-Shabab in una dichiarazione diffusa dalla sua radio Andalus ha affermato di aver preso di mira funzionari occidentali scortati dal convoglio di pace dell’Unione africana. Ma un testimone, Hassan Ali, ha detto all’Associated Press che a essere colpiti sarebbero stati studenti di una scuola vicina (che è stata sventrata dalla deflagrazione) e i componenti di una compagnia di sicurezza privata locale che stava scortando i funzionari.
L’attacco è avvenuto in un momento in cui la Somalia si trova ad affrontare importanti questioni sul suo futuro politico e di sicurezza. La forza di pace dell’Unione africana avrebbe dovuto ritirarsi dal Paese, ma la sua missione potrebbe essere estesa per il timore che le forze somale non siano pronte ad assumersi la responsabilità della sicurezza. Mel Paese si stanno tenendo anche le elezioni per la Camera Bassa, preludio delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo anno.
Al-Shabaab, gruppo legato ala rete di al-Qaeda, pur essendo stato costretto a ritirarsi dalle principali città e dalle regioni del litorale, controlla ancora gran parte della Somalia rurale e minaccia costantemente le istituzioni somale.