«Dopo quattro consecutive stagioni delle piogge con precipitazioni scarse, che hanno portato la Somalia ancora una volta sull’orlo della carestia, nel Paese adesso si stanno verificando precipitazioni quasi da record, con conseguenti inondazioni e sfollamenti che colpiscono centinaia di migliaia di persone». Lo afferma in una nota Christophe Boulierac, portavoce dell’Unicef a Ginevra, che segnala come «le inondazioni, da aprile, hanno costretto circa 230.000 persone a lasciare le loro case».
«Oltre la metà si stima siano bambini, che si uniscono alle 2,6 milioni di persone nel Paese sfollate precedentemente a causa di siccità e conflitti, che vivono in rifugi fatti di ramoscelli e teloni, in condizioni congestionate e insalubri che causano una rapida diffusione di malattie».
La rappresentante dell’Unicef segnala inoltre che «le piogge segnano la fine della siccità in alcune aree del Paese, ma acuiscono anche il rischio a cui sono esposti i bambini con malnutrizione acuta, e in particolare quelli sfollati». Le stime di Unicef indicano che «quest’anno circa la metà dei bambini sotto i 5 anni – più di 1,25 milioni – soffriranno di malnutrizione acuta. Fra questi, fino a 232.000 bambini soffriranno della più grave forma di malnutrizione per la quale c’è bisogno di assistenza salvavita specializzata».