Somalia, la polizia di Londra indaga sul traffico di bambini dall’Africa

di claudia

La polizia metropolitana di Londra ha dichiarato di aver aperto un’indagine dopo che Mo Farah, campione olimpico di origini somale, ha raccontato in un documentario di essere stato vittima del traffico di bambini dall’Africa. Nel video trasmesso dall’emittente britannica, il 39enne ha detto di essere stato portato in Gran Bretagna da Gibuti all’età di nove anni e di essere stato costretto a fare i lavori domestici in cambio di cibo.

“Ufficiali specializzati hanno aperto un’indagine e stanno raccogliendo e valutando le informazioni disponibili”, ha affermato la polizia metropolitana in una nota, aggiungendo che nessuna segnalazione è stata ancora presentata direttamente alla polizia.

Nella nota si legge anche “laddove i media riportano reati ritenuti di interesse pubblico significativo, la polizia può aprire un’inchiesta sfruttando le notizie di reato”. Farah ha detto al documentario della Bbc che il suo nome vero era Hussein Abdi Kahin, ma era stato cambiato per utilizzare falsi documenti di viaggio e portarlo in Gran Bretagna. L’operazione era stata organizzata da una donna che non aveva mai incontrato prima.

Una volta arrivato nel Regno Unito, la donna lo ha portato a casa sua a Hounslow, a ovest di Londra, e ha strappato il foglio che il ragazzo aveva con sé con tutti i contatti con i suoi parenti. La famiglia che lo ha ospitato non gli ha permesso di andare a scuola e, fino all’età di 12 anni, lo ha costretto a fare servizi domestici molto umili.

“Decidere di parlare apertamente e realizzare un video è stato un percorso difficile ed emozionante, poiché non capivo appieno cosa mi fosse successo”, ha detto Farah, in un post su Instagram, in merito al documentario “The Real Mo Farah”. “Ora che i miei gemelli hanno raggiunto l’età che avevo quando sono venuto qui – ha aggiunto -, ho sentito che era il momento giusto per porre alcune domande e scoprire di più sulla mia infanzia”.

Nel Regno Unito il traffico di esseri umani è punito con una condanna fino a 18 anni di carcere. Il governo del premier uscente Boris Johnson ha anche operato una stretta all’arrivo di migranti irregolari tramite il canale della Manica, siglando, ad aprile, un accordo con il Ruanda per trasferire a Kigali un numero imprecisato di immigrati di varie nazionalità. Si tratta di un’intesa che ha attirato sulla ministra dell’Interno Priti Patel le critiche delle organizzazioni per i diritti umani e dell’Alto commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), per la violazione delle norme internazionali sul diritto d’asilo e la protezione umanitaria.

“Il Regno Unito ormai è il mio Paese – ha dichiarato Farah, campione olimpico dei 5000 metri piani e dei 10000 metri piani a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016 -. Se non fosse stato per il mio insegnante di educazione fisica Alan e per tutte le persone che mi hanno aiutato nel corso della mia adolescenza, probabilmente non avrei avuto il coraggio di parlare del modo in cui sono arrivato nel Regno Unito. Ci sono tante persone alle quali devo molto, a cominciare da mia moglie che è sempre stata al mio fianco e che mi ha dato la forza di raccontare la mia vera storia”.

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