In Somalia la tubercolosi continua a rappresentare una delle principali minacce sanitarie, soprattutto per i giovani e le fasce più vulnerabili della popolazione. Nonostante i progressi registrati negli ultimi anni, l’incidenza della tubercolosi resta infatti elevata e le conseguenze economiche e sociali per le famiglie colpite sono spesso devastanti. È quanto è emerso in occasione della Giornata mondiale contro la tubercolosi, che si è celebrata ieri.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2023 l’incidenza della tubercolosi in Somalia era di 243 casi ogni 100.000 abitanti, in calo rispetto ai 262 del 2018. Anche il tasso di mortalità ha mostrato una leggera diminuzione, passando da 67 a 63 decessi ogni 100.000 persone nello stesso periodo. Tuttavia, il Paese continua ad affrontare gravi ostacoli, tra cui conflitti, siccità e sfollamenti interni, che limitano l’accesso ai servizi sanitari di base.
Il programma di controllo della tubercolosi sostenuto dal Global Fund e implementato da World Vision Somalia, in collaborazione con il Governo federale e partner locali, ha permesso importanti progressi: il numero delle Unità di gestione della Tbc è più che raddoppiato dal 2018, passando da 52 a 114, e oltre 700 operatori sanitari comunitari sono attualmente impegnati nell’individuazione precoce e nell’assistenza ai pazienti. La percentuale di successo del trattamento è stabilmente sopra il 90%.
La diagnosi precoce resta uno degli strumenti chiave nella lotta alla malattia. L’adozione diffusa del sistema GeneXpert – oggi presente nel 90% delle strutture specializzate – ha migliorato sensibilmente la rapidità e l’accuratezza diagnostica. Sono inoltre stati mobilitati 27 ambulatori mobili dotati di radiografia per raggiungere le aree più isolate. L’impiego dell’intelligenza artificiale nella lettura degli esami ha contribuito a colmare la carenza di radiologi.
Nonostante questi risultati, le sfide restano significative: il 68% delle famiglie colpite da tubercolosi sostiene costi elevati legati alla malattia; il 57% dei casi riguarda individui sotto i 34 anni, con un’incidenza particolarmente alta nella fascia 15-24 anni (30%) e nei bambini sotto i 15 anni (18%). Inoltre, il tasso di tubercolosi resistente ai farmaci è ancora preoccupante, con 12 casi ogni 100.000 abitanti, precisa World Vision Somalia.
Il collegamento tra tubercolosi e Hiv è un altro fronte di intervento prioritario: oggi il 95% dei pazienti affetti da Tbc conosce il proprio stato sierologico e l’81% dei co-infetti ha avviato una terapia preventiva.
Per raggiungere gli obiettivi della Strategia globale End TB entro il 2030, la Somalia dovrà intensificare l’uso di strumenti innovativi, rafforzare i programmi di protezione sociale, consolidare la leadership governativa e assicurare finanziamenti sostenibili. L’integrazione dei servizi, la collaborazione multisettoriale e la formazione continua degli operatori sanitari sono ritenuti fondamentali per affrontare le disuguaglianze nell’accesso alle cure, notano alcuni osservatori.