Somalia, l’Unione africana approva una nuova forza per combattere al-Shabaab

di claudia
somalia

di Ernesto Sii

La Somalia si appresta a dire addio alla Missione di transizione dell’Unione africana in Somalia (Atmis). L’Unione africana ha approvato la creazione di una nuova forza armata multinazionale che dovrebbe sostituire gli oltre 13mila peacekeeper Atmis in partenza dal Paese entro la fine di quest’anno.

Le truppe provenienti da Kenya, Uganda, Etiopia, Burundi e Gibuti, che combattono al-Shabaab dal 2006 come parte di Atmis, dovrebbero infatti lasciare il Paese entro la fine di dicembre e la Somalia ha richiesto nuove forze per “indebolire ulteriormente la posizione” di al-Shabaab e garantire “il trasferimento delle responsabilità di sicurezza alle autorità somale”.

In seguito agli incontri tenutisi la scorsa settimana “la missione che inizierà dopo il completamento di Atmis deve ricevere sufficiente autorità. La sua portata, struttura e durata devono essere coerenti con le minacce alla sicurezza esistenti” ha detto l’Unione africana in una dichiarazione, in cui spiega che l’attuale ritiro delle truppe potrebbe avere “gravi conseguenze per la sicurezza della Somalia e della regione più ampia” se non compensato da nuove misure.

Resta però il dubbio su chi pagherà questa nuova missione dato che l’Unione Europea, l’attuale principale sponsor di Atmis, non è interessata a continuare i finanziamenti e vorrebbe che la nuova missione venisse finanziata con i contributi degli Stati membri delle Nazioni Unite.

Abdullahi Sheikh Ismail Fartag, ministro della Sicurezza Interna della Somalia, ha annunciato l’inizio della seconda fase della guerra del Paese contro il gruppo militante Al-Shabaab.

L’operazione, che mira a liberare le aree in prima linea, è iniziata a Kismayo, capitale della regione del Basso Giuba nel fine settimana. Il ministro ha informato i media che le forze governative hanno cominciato a muoversi verso il distretto di Badhaadhe, dove sono attualmente posizionati i militanti di Al-Shabaab. Ha sottolineato i progressi dell’offensiva, dichiarando che la seconda fase sta procedendo da Kismayo a Bulo Haji e poi verso Badhaadhe.

Tuttavia, ha riconosciuto che il ritmo dell’operazione potrebbe essere più lento del previsto. Il conflitto in corso in Somalia coinvolge uno sforzo congiunto dell’esercito somalo e delle forze internazionali per combattere il gruppo Al-Shabaab, che rappresenta una minaccia persistente per la stabilità della nazione.

L’inizio della seconda fase di questa guerra segna un passo cruciale negli sforzi del governo per mettere in sicurezza la regione e proteggere i cittadini dalle attività del gruppo militante.

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