Almeno 15 membri di al-Shabaab, milizia somala legata ad al-Qaeda, sono rimasti uccisi nel fine settimana quando il loro veicolo ha urtato un ordigno esplosivo improvvisato (Ied) che, poco prima, era stato piazzato sul posto dai loro compagni. L’esplosione è avvenuta nella contea di Lamu (Kenya), vicino al confine con la Somalia.
Esther Wanjiku, portavoce delle forze di difesa del Kenya (Kdf), ha confermato l’incidente, e ha riferito ai media locali che è accaduto domenica mattina tra Sarira e Ras Kiamboni vicino a Ishakani.
Da tempo, al-Shabaab effettua in Kenya attacchi con ordigni improvvisati piazzati ai bordi delle strade. Il loro obiettivo sono gli agenti di sicurezza che pattugliano le strade-chiave sul poroso confine tra Kenya e Somalia. Nel 2018, più di 100 poliziotti kenioti sono stati uccisi in diversi attacchi di Ied lungo il confine.
L’esercito keniano ha dichiarato a gennaio che il Paese ha messo in atto tutte le procedure necessarie per garantire la sopravvivenza delle sue truppe schierate nella lotta contro i militanti di al-Shabaab. Proprio per questo motivo, recentemente ha acquistato 118 mezzi corazzati ad alte prestazioni (Apc) dalla Turchia. I veicoli di fabbricazione turca servono a proteggere le truppe keniane da Ied ed esplosivi direzionali.
Al-Shabaab da anni sta cercando di estendere la guerra al Kenya. Si tratta di una strategia di vendetta nei confronti di Nairobi che mantiene in Somalia un proprio contingente nell’ambito. Il 16 ottobre 2011, infatti, le forze di difesa del Kenya hanno dispiegato alcuni reparti nella Somalia meridionale per contenere le azioni di al Shabaab contro i turisti lungo il confine. Un mese dopo, il governo keniano ha accettato di riconfermare le sue forze nell’ambito della missione dell’Unione africana in Somalia. Le truppe del Kenya sono state poi formalmente integrate nell’Amisom il 22 febbraio 2012 dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 2036. Il settore 2 di Amisom, che ha sede nella città portuale di Chisimaio, comprende il Basso e il Medio Giuba. Attualmente, dopo il ritiro di un battaglione sostituito da 850 soldati della Sierra Leone, Nairobi mantiene 3.664 soldati in Somalia. Si stima che più di 170 soldati e civili keniani siano morti in Somalia in questi anni e una dozzina sia stata presa in ostaggio dai miliziani somali.
Proprio la pressione delle truppe straniere ha costretto al-Shabaab a ritirarsi dalle principali città del litorale somalo e, in particolare, da Mogadiscio (la capitale) e Chisimaio. Nonostante ciò la milizia mantiene una forte presenza nell’entroterra dove applica alle popolazioni locali la legge islamica interpretata secondo criteri restrittivi.