Somalia: nasce Bilan, primo media al femminile

di claudia
donne somalia

Si chiama Bilan, che in lingua somala significa “luminoso e chiaro”, è il primo canale radiotelevisivo gestito da sole donne in Somalia. L’emittente, sostenuta dalle Nazioni Unite, produrrà contenuti che riguarderanno le questioni femminili e che promuoveranno la difesa dei diritti delle donne nel Paese.

Nasrin Mohamed Ibrahim, redattrice di Bilan, ha riferito che questo progetto è stato ideato per superare molte delle sfide che la comunità deve affrontare. Si concentrerà sulle sfide che le donne devono affrontare. Racconterà storie di donne “perché ci sono molte storie nella comunità che sono ignorate, noi le porteremo alla luce”.

Bilan spera di rompere le barriere della società Somalia, che è molto conservatrice e dove questioni come stupri, aggressioni sessuali e problemi medici delle donne vengono spesso nascoste. L’emittente, secondo gli organizzatori, non cercherà di competere con i media mainstream, ma vuole fare da cassa di risonanza alle voci delle donne e influenzare l’agenda politica di una società che è da sempre dominata dagli uomini.

Fathi Mohamed Ahmed, il vicedirettore, ha commentato: “Posso dire che il motivo della nascita di questo mezzo di comunicazione per le donne è che nella maggior parte di Mogadiscio e della Somalia nel suo insieme, ci sono mezzi di comunicazione in cui uomini e donne lavorano, ma sono gestiti e sono di proprietà di uomini. I bisogni delle donne non sono discussi in profondità. Ad esempio, la violenza contro le donne non viene discussa in modo approfondito”.

Ahmed dice che i proprietari della stazione non vogliono fare profitti. “Non si tratta di fare soldi, si tratta di mostrare la produttività e il potere delle donne – ha aggiunto -. Quindi vogliamo migliorare le nostre capacità e presentarle in un luogo libero dalla corruzione e dagli abusi degli uomini”.

Gli esperti del settore affermano che il lancio di una media per sole donne è “un passo coraggioso in un paese in cui i gruppi militanti islamici non esitano a danneggiare o addirittura uccidere i giornalisti”. La situazione è ancora peggiore per le giornaliste che devono combattere altre forme di sfide come le molestie sessuali nelle redazioni, gli stereotipi culturali, le pressioni delle famiglie e la bassa retribuzione, rispetto alle controparti maschili.

Hinda Jama è a capo degli Affari di genere presso il Sindacato dei giornalisti somali ha affermato: “Le potenziali sfide per questa stazione radio sono molte. La società somala non è abituata alle donne che fanno le cose da sole o che fanno le giornaliste da sole e la maggior parte delle persone non è consapevole delle potenzialità femminili. Dal punto di vista religioso, alcuni religiosi potrebbero considerare le donne indegne di parlare nei media”. Le risposte arriveranno presto: Bilan Media andrà in onda il 25 aprile.

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