«Parigi val bene una messa», avrebbe detto Enrico IV, re di Francia, che rinunciò alla sua appartenza alla Chiesa riformata per conquistare Parigi. Allo stesso modo devono aver ragionato i governanti somali che, dopo aver abbandonato l’alleanza con l’Iran per abbracciare quella con l’Arabia Saudita, hanno ricevuto un assegno da 50 milioni di dollari da Riad.
Il Governo di Mogadiscio non conferma o né smentisce il finanziamento. Anche se alcuni esponenti dell’esecutivo hanno dichiarato, a microfoni spenti, che il contributo non è in alcun modo legato al cambio di alleanza. Il ministero degli Esteri saudita non ha risposto alle richieste di chiarimenti.
Il finanziamento però sembra indirizzarsi verso questa direzione. L’Arabia Sauduta sta sempre più cercando alleanze in Africa dopo lo scontro con l’Iran legato all’esecuzione del leader saudita sciita al Nimr. Molti Paesi, un tempo vicini a Tehran, hanno abbandonato l’alleanza con l’Iran per abbracciare quella con i saud. Tra essi: Sudan, Eritrea, Senegal, Marocco, Egitto. E, appunto la Somalia. L’Esecutivo di Mogadiscio è stato tra i primi a rigettare il vecchio rapporto con gli ayatollah per gettarsi nelle braccia dell’Arabia. Nei primi giorni di gennaio ha dato ai diplomatici iraniani 72 ore di tempo per lasciare la capitale. Poi numerosi esponenti del Governo hanno fatto dichiarazioni di sostegno all’Arabia Saudita. Da anni la Somalia, Paese musulmano, ma non arabo, fa parte della Lega araba e ha stretti rapporti con le monarchie del Golfo. In particolar modo, con il Bahrain.
I legami della Somalia con l’Arabia Saudita sono cresciuti nel tentativo di ricevere quei fondi indiespensabili per ricostruire una nazione distrytta da vent’anni di guerra civile. Anche se le potenze occidentali e la Turchia rimangono tra i donatori più grandi e più importanti per il paese.
Il Presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, incontrerà re Salman bin Abdul Aziz al-Saud in Arabia Saudita a ottobre. Una delegazione saudita ha visitato la Somalia alla fine del 2015.
Un rapporto quindi strettissimo. Reso ancora più vincolante da un assegno di 50 milioni di dollari.