Somalia, “la siccità minaccia i diritti delle donne”

di claudia

La siccità sta mettendo a rischio i diritti delle donne somale. A lanciare l’allarme è Care International, organizzazione umanitaria statunitense che opera in 72 Paesi di Africa, Asia, America Latina, Europa orientale e Medio Oriente.

Secondo l’Ong, la carenza di acqua e cibo costringe le ragazze ad abbandonare la scuola mettendole a rischio di pratiche tradizionali dannose come il matrimonio precoce e le mutilazioni genitali femminili. Non solo, ma le imprese gestite da donne sono state particolarmente colpite con il 98% di esse che ha perso entrate a causa dell’alto costo delle merci e il 51% è stato costretto a chiudere. Care segnala anche che, a causa della siccità, sono le ragazze che abbandonano in maggior numero la scuola (37%) rispetto ai ragazzi (35%).

Iman Abdullahi, direttore di Care in Somalia, ha dichiarato: “La siccità ha spinto i genitori a ritirare le loro ragazze dalla scuola poiché i costi delle tasse scolastiche sono irraggiungibili per redditi famigliari significativamente ridotti. La maggior parte delle famiglie sta ora optando per mandare a scuola i ragazzi e non le ragazze. Temiamo che ci sarà un aumento dei matrimoni precoci e delle pratiche come le mutilazioni genitali, come è stato constatato durante il lockdown imposto dal Covid-19 quando le scuole sono state chiuse”.

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