Le violenze sessuali in Somalia sono aumentate dell’80% nell’ultimo anno. Lo denunciano due recenti rapporti delle Nazioni Unite nei quali l’incremento è definito “spaventoso”.
“Esortiamo tutte le parti in conflitto in Somalia a cessare immediatamente queste violazioni”, hanno affermato in una nota Pramila Patten, rappresentante speciale per i bambini e i conflitti armati, e Virginia Gamba, rappresentante speciale per la violenza sessuale nei conflitti.
I rapporti (Rapporto del Segretario generale sui bambini e i conflitti armati e Rapporto del Segretario generale sulla violenza sessuale nei conflitti) hanno documentato che nel 2020, 400 civili, principalmente ragazze, sono stati vittime di stupro e altre forme di violenza sessuale. Ciò ha rappresentato un aumento di quasi l’80% rispetto al 2019. Nel primo trimestre del 2021, sono già stati verificati dalle Nazioni Unite 100 casi di violenza sessuale contro le ragazze. Gli autori hanno spesso sfruttato la vulnerabilità delle donne sfollate, prendendole di mira quando lasciavano i campi per svolgere le faccende domestiche.
Il rapporto collega la violenza sessuale alle condizioni di insicurezza prevalenti in Somalia determinate da tensioni politiche, scontri intercomunitari e un’ondata di attacchi del gruppo militante estremista al-Shabaab, che si è intensificata durante la pandemia di covid-19. I casi di violenza sessuale attribuiti ad al-Shabaab sono raddoppiati, rileva il rapporto, descrivendo come il gruppo islamista continui a usare la violenza sessuale e il matrimonio forzato per dominare le aree sotto il suo controllo.
Anche le violazioni commesse dalle milizie dei clan sono quasi triplicate nell’ultimo anno. Questi sono stati collegati alla proliferazione di armi leggere e di piccolo calibro. Nella stragrande maggioranza dei casi, i colpevoli rimangono non identificati, il che perpetua il ciclo di impunità. I due funzionari delle Nazioni Unite hanno anche espresso grave preoccupazione per il fatto che oltre il 15% di tutti i casi di violenza sessuale verificati, siano stati attribuiti alle forze di sicurezza del governo. Sia l’esercito nazionale somalo sia le forze di polizia somale, nonché le forze regionali, hanno commesso atti di stupro e altre forme di violenza sessuale contro donne e bambini.
I rappresentanti speciali Onu hanno esortato il governo della Somalia ad adottare misure concrete per prevenire la violenza sessuale contro donne e bambini attraverso un nuovo piano d’azione nazionale. Ciò rafforzerà la politica di “tolleranza zero” nel settore della sicurezza e contribuirà a rafforzare la capacità istituzionale di prevenire e rispondere efficacemente alla violenza sessuale legata ai conflitti.
I legislatori somali sono stati anche chiamati a rafforzare le leggi per proteggere meglio i diritti di donne e bambini. “Le autorità somale devono inviare un forte e chiaro segnale di speranza ai sopravvissuti e di deterrenza ai colpevoli e potenziali carnefici”, hanno affermato i due rappresentanti speciali.