Licenziati 1.500 tra ufficiali e agenti dell’intelligence somala, tra cui il capo-centro della capitale, Mogadiscio. Lo ha deciso il generale Abdullahi Gafow, secondo il quale il personale licenziato non è stato in grado di eseguire gli incarichi affidati per far fronte all’insorgenza degli Shabaab. I jihadisti somali si sono resi responsabili di diversi attentati nella capitale, l’ultimo il 1° ottobre, quando sono morte almeno tre persone nell’esplosione di un’autobomba di fronte ad un ristorante in un’area nei pressi del quartiere generale dell’intelligence. Il rimpasto dell’agenzia di sicurezza avviene a meno di due mesi dalle elezioni presidenziali del 30 novembre, che gli Shabaab hanno annunciato di voler sabotare con attentati e attacchi. Nel Paese è presente una forza militare dell’Unione Africana che agisce su mandato ONU in appoggio alle fragili forze di sicurezza del governo centrale. Il Paese extra africano che più si è impegnato per aiutare la Somalia è la Turchia, che ha annunciato la prossima apertura della sua prima base militare nel Paese. Si tratta di una struttura nella quale 200 militari di Ankara addestreranno 10.000 soldati somali e altri provenienti da tutta l’Africa. L’ambasciata turca di Mogadiscio è la più grande rappresentanza diplomatica turca nel continente africano.
(04/10/2016 Fonte: Fides)
Somalia – Purga nei servizi segreti. E la Turchia costruisce una base…
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