Somalia: si teme record di sfollati a causa della siccità

di Valentina Milani
siccità

In Somalia si rischia un numero record di sfollati a causa della siccità che sta colpendo diverse zone del Paese, lasciando decine di migliaia di persone senza acqua e senza mezzi di sussistenza. Questo l’allarme lanciato oggi dall’organizzazione umanitaria Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc).

“Ancora una volta la Somalia si trova a dover affrontare una grave siccità. Le risorse idriche e i pascoli si stanno esaurendo giorno dopo giorno, con la conseguenza che le persone abbandonano le loro case con il bestiame alla ricerca di condizioni migliori. Siamo preoccupati che la siccità, unita al conflitto, possa portare a livelli record di sfollati quest’anno”, ha detto Mohamed Abdi, responsabile per la Somalia del Nrc.

Secondo il progetto Protection and Return Monitoring Network gestito dall’agenzia Onu Unhcr insieme all’organizzazione norvegese, lo scorso anno sono stati più di un milione gli sfollati in Somalia a causa di alluvioni, conflitti e siccità. Il dato più alto dal 2016. E ad oggi sono stati registrati 112.000 sfollati nei primi tre mesi dell’anno, di cui il 34% a causa della siccità.

La siccità sarà probabilmente quest’anno il fattore principale dello spostamento di un gran numero di somali a causa dello scarse piogge stagionali. Il nostro personale sul campo sta riferendo di oltre 50 distretti già alle prese con livelli di siccità da moderati a gravi e prevede che la situazione peggiori”, ha aggiunto Abdi.

In Somalia, l’impatto della siccità va di pari passo con quello delle inondazioni: “Sembra contraddittorio – ha ammesso il responsabile dell’organizzazione norvegese – ma in Somalia le inondazioni e la siccità in contemporanea sono una realtà. L’anno scorso le inondazioni sono state il principale fattore di grande spostamento. Dobbiamo prepararci a tutti gli shock climatici”.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef sulla situazione umanitaria in Somalia, la mancanza di acqua e le difficoltà ad avere accesso ad acqua potabile hanno contribuito a far registrare casi di colera in alcune aree del paese. Al 23 marzo scorso sono stati registrati 780 casi sospetti di colera dall’inizio dell’anno, tra cui due decessi.

Le Nazioni Unite hanno chiesto 1,09 miliardi di dollari per assistere quattro milioni di persone in condizioni di estremo bisogno in Somalia nel 2021, a fronte di una diffusa insicurezza, delle ricorrenti crisi climatiche e per l’impatto sull’economia della pandemia di covid. “Finora è stato coperto circa il 13% dell’appello, neanche lontanamente sufficiente per sostenere la popolazione a rispondere alla siccità e alle tante altre crisi – ha precisato Abdi – la comunità internazionale non deve voltare le spalle ai somali, in particolare alle comunità di pastori, che sono le più colpite. Bisogna fare il possibile per scongiurare altre sofferenze in Somalia”.

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