È guerra diplomatica tra Gran Bretagna e Somalia sul dossier Somaliland. Gamal M Hassan, ministro somalo della Pianificazione economica e dello sviluppo, si è scontrato con il deputato conservatore britannico del South Staffordshire, Gavin Williamson.
Martedì, Williamson ha presentato una mozione al parlamento del Regno Unito sul riconoscimento del Somaliland come Stato indipendente . Williamson, presentando la sua mozione, aveva polemizzato con Vicky Ford, il ministro del Regno Unito per l’Africa, l’America Latina e i Caraibi accusandola di non conoscere la realtà dei rapporti tra Somaliland e Somalia. “È importante che i membri del governo ascoltino il Parlamento poiché spetta al Parlamento fissare le linee della politica estera”, ha osservato Williamson. La Ford aveva insistito sul fatto che affinché il Somaliland fosse riconosciuto come nazione indipendente, Hargeisa avrebbe dovuto impegnarsi in un dialogo serio con le autorità di Mogadiscio perché solo un dialogo franco tra le due entità potrà risolvere la situazione di stallo. Negli anni scorsi ci sono stati tentativi di riconciliazione Mogadiscio e Hargeisa, ma il Somaliland ha sempre insistito per la propria indipendenza e la propria autonomia da Mogadiscio. La discussione della mozione di Williamson è poi stata aggiornata dal Presidente della Camera e dai membri.
Ieri, Gamal, (foto di apertura) che in passato è stato ambasciatore della Somalia in Kenya, ha criticato il parlamentare britannico per la sua insistenza nel far riconoscere il Somaliland. In un tweet Gamal ha accusato Williamson di non conoscere la situazione somala. “Il parlamentare britannico mostra la sua completa ignoranza della situazione sul campo – ha detto l’ex diplomatico somalo -. Non deve intromettersi negli affari interni di una nazione sovrana. Sostenere la secessione aggiunge solo beffa al danno”.
Va ricordato che il Somaliland, regione settentrionale che confina con Gibuti e con l’Etiopia, ex colonia britannica, nel 1991 ha dichiarato la propria indipendenza dal resto della Somalia. Da allora però nessuna nazione ha riconosciuto la sua sovranità. In questi trent’anni però il Somaliland ha sviluppato proprie istituzioni democratiche che hanno garantito stabilità alla regione. Informalmente ha anche sviluppato una propria rete di relazioni internazionali. Sono forti i legami intessuti con Taiwan e con la vicina Etiopia. Questa autonomia non è mai stata vista di buon occhio dalle autorità di Mogadiscio che hanno sempre considerato il Somaliland come una propria regione, tanto è vero che nel parlamento somalo sono riservati alcuni seggi ai rappresentanti del Nord. Tensioni, spesso sfociate in scontri armati, si sono registrate in modo ricorrente anche con il Puntland, regione semiautonoma della Somalia, sulla base di dispute territoriali.