Nel 2017 il totale delle spese militari ha rappresentato il 2,2% del PIL mondiale, una percentuale pari a 230 dollari a persona e per la prima volta dal 2013 sono tornate ad aumentare raggiungendo i 1.739 miliardi di dollari. Lo si apprende dal rapporto del SIPRI, Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace di Stoccolma. Si tratta di un aumento dell’1,1% in termini reali rispetto al 2016″. In testa alla graduatoria dei Paesi che spendono di più per gli armamenti si trovano gli Stati Uniti, con 610 miliardi di dollari, ovvero oltre un terzo del totale mondiale. Al secondo posto si trova la Cina, con una spesa in aumento da ben 29 consecutivi. Segue l’Arabia Saudita, che nel 2017 ha incrementato il budget per la guerra del 9,2% rispetto all’anno precedente. In diminuzione invece le spese militari della Russia che, con 66,3 miliardi di dollari ha totalizzato un calo del 20% rispetto all’anno scorso.
E l’Africa? Considerando solo l’Africa Sub-Sahariana il primo paese che compare nella classifica, al 42°, posto è il Sudafrica con una percentuale di spese militari sul PIL dell’1,3%, , al 50° c’è l’Angola con 3,0% sul PIL, poi, al terzo c’è il Sudan 54° posto e 4,4% rispetto al PIL, poi la Nigeria al 57° con una percentuale sul PIL abbastanza bassa, solo 0,8%. Poi all’82° posto c’è il Kenya e poco dopo, all’85° l’Etiopia rispettivamente con 1,9% e 1,4% di percentuale sul PIL. Un caso è il Ciad 86° posto con una percentuale molto alta, del 6,6 per cento.
Ma il caso più clamoroso, che salta agli occhi guardando la classifica è quello dell’Eritrea che sta molto in basso nella classifica in termini assoluti ma vanta una percentuale di spese militari sul proprio PIL di ben il 20,9%. Una percentuale mostruosa se si pensa che l’Arabia Saudita, che detiene il terzo posto, totalizza “solo” il 13,7% sul proprio PIL.
Ultima osservazione: tutti i paesi dell’Africa SubSahariana hanno incrementato le loro spese rispetto all’anno precedente.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)