Con costi di gestione molo elevati e un budget ristretto il gigante statunitense del Caffè americano Starbucks ha deciso di abbandonare i suoi piani di espansione in Sudafrica.
Già la bassa affluenza di clienti dopo l’apertura del suo primo punto vendita a nel quartiere Rosebank di Johannesburg nell’aprile del 2016 aveva lasciato intravvedere una crescita al di sotto delle aspettative ricorda l’Afp.
Il concessionario locale di Starbucks, Taste Holdings, ha aperto 12 caffè a Johannesburg, Pretoria e Durban, Il progetto iniziale era di aprirne 45 entro il 2020 e di arrivare poi ai 150. Ma le nuove aperture ora sarebbero esclude, dato che la società, gravemente indebitata, dovrà controllare le sue spese. L’apertura di ogni nuovo punto vendita può costare dai 350mila ai 550mila dollari USD.
La compagnia Taste ha annunciato di voler sospendere l’espansione perché anche se l’attività genera dei guadagni, questi non sarebbero sufficienti agli investimenti.
Con l’aumento dei costi dei beni alimentari in crescita del 7% dallo scorso agosto, per Starbucks è difficile lavorare in Sudafrica. Inoltre il mercato sudafricano ha già molti marchi concorrenti con clientele consolidate e prezzi più bassi per prodotti simili. La Taste dovrà cercare di convincere i consumatori della classe media sudafricana a preferire i prodotti del marchio Usa che sembrano non interessare più di tanto.
Starbucks ha più di 22mila bar sparsi in tutto il mondo. Nel continente africano è però presente solo In altri due paesi: Egitto e Marocco.