Stasera il coreografo nigeriano Qudus Onikeku farà vibrare il palco a Roma

di claudia

Entra in scena questa sera alle 21 al RomaEuropa Festival Re:incarnation, spettacolo di danza del coreografo nigeriano Qudus Onikeku, soprannominato astro nascente della danza africana, anche se le sue creazioni sono principalmente rappresentate in Francia e in Europa.

In una recente intervista all’Harper’s Bazaar, Onikeku si dice convinto che la danza permetta al corpo di partecipare ad ogni tipo di conversazione, sia essa politica, ecologica, sociale, spirituale o sul cambiamento climatico: “molte persone ancora non sono consapevoli che il corpo è centrale in ogni questione, quindi da parte mia cerco di fare questa propaganda in tutti i modi possibili, di sostenere che il corpo è sempre protagonista”.

Nato a Lagos nel 1984, nel 2003 ha incontrato Heddy Maalem e si è unito alla sua compagnia a Tolosa (Francia). Ammesso al Centro nazionale francese per le arti circensi (Cnac) di Châlons-en-Champagne, si è diplomato nel 2009 e nello stesso anno ha fondato la sua compagnia, YK Projects, a Parigi. Le sue prime creazioni, My Exile is in my Head (2010), Still/Life (2012) e Qaddish (2013), hanno ottenuto riconoscimenti internazionali e sono state rappresentate in prestigiosi festival come la Biennale di Venezia, il Festival di Avignone e Romaeuropa.

Dopo un decennio, trascorso in Francia, nel 2014 è tornato a Lagos, dove ha aperto il QDance Center, un luogo di formazione e coltivazione di talenti, che è diventato un pilastro del mondo della danza in Nigeria.

Tra il 2015 e il 2018 ha creato quattro spettacoli e ha aperto un laboratorio di danza ed eventi multidisciplinari. Nel corso degli anni, ha sviluppato un progetto artistico di ampio respiro, costantemente e rispettosamente ispirato alle caratteristiche della cultura Yoruba. Continua a realizzare nuovi lavori con la sua compagnia, da assoli a grandi coreografie di gruppo, e collabora spesso con altre discipline: artisti visivi, architetti, musicisti e scrittori.

Nel 2017 ha creato un’installazione video, Right Here, Right Now, per il primo padiglione nigeriano alla Biennale di Venezia. Nel 2018, in Germania, ha creato Yuropa, attualmente in tournée. Nel giugno 2019 ha iniziato a preparare un nuovo assolo, Spirit Child, presso il centro culturale MC93 nella regione di Parigi, mentre lavorava anche a Re:Incarnation, per il debutto alla Biennale di danza di Lione. Onikeku spesso ospite del Columbia College di Chicago e dell’Università della California a Davis. Attualmente è artista associato in residenza presso il Center for Arts, Migration and Entrepreneurship dell’Università della Florida, fino al 2022.

La sua opera Re:incarnation, che sarà anche rappresentata domenica alle 17.00,  è un ponte tra l’energia dei riti di ieri e una nuova generazioni di artisti attiva sui social network, partecipe alla definizione dei nuovi trend musicali che dalla Nigeria conquistano il mondo. Dieci danzatrici e danzatori e un musicista donano allo spettacolo la loro sfrenata creatività e ispirandosi alla filosofia yoruba disegnano il contrasto tra la memoria viva del corpo e il tempo lineare del pensiero occidentale.

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