In ricordo del giornalista e scrittore Raffaele Masto – una vita dedicata a raccontare il continente africano, scomparso il 28 marzo 2020 – è stato indetto il Premio Raffaele Masto – promosso dalla Fondazione Amani, organizzato dal Comitato “Amici di Raffa” in collaborazione con Rivista Africa e Radio Popolare – a favore dell’attivismo civico in Africa. Ogni giorno vi presentiamo uno/a dei venti candidati, provenienti da ogni parte del continente, alla prima edizione del Premio.
La stella di oggi è Mariama Bundu, 35 anni, sierraleonese, è la direttrice e fondatrice dell’ong Wag-Caim che ha come scopo quello di aiutare le persone (soprattutto donne e minori) emigrate in alcuni Paesi arabi come Kuwait, Libia, Oman, Libano che, invece del lavoro, hanno trovato sfruttamento e condizioni di schiavitù, esperienza che Mariama ha provato sulla sua pelle. Per interrompere un fenomeno nascosto, ma purtroppo rilevante, Mariama Bundu ha iniziato dal gennaio del 2019 ad offrire un supporto a varie ragazze e donne vittime della tratta illegale di esseri umani. La sua attività si svolge anche attraverso la comunicazione sui media locali, soprattutto in programmi radio (fra i più ascoltati nelle aree rurali) e attività specifiche per le scuole, dove viene raccontata l’esperienza di persone vittime della tratta e vengono date indicazioni su come riconoscere eventuali truffe. I beneficiari sono da un lato le vittime della tratta rientrate nel Paese che presentano spesso gravi difficoltà psicologiche e bisogni legati al reinserimento nella società e all’autonomia economica, dall’altro ragazze e donne potenziali vittime della tratta, specialmente in aree rurali o periurbane.