“Una lettura razionale e sintetica” è il sottotitolo di questo piccolo ma densissimo libro. Dal Neolitico ai giorni nostri, che vedono «il ritorno delle città sulla scena politica», la storia dell’Africa viene proposta nell’ottica dell’evolversi della «civiltà urbana», con il suo apogeo nell’età faraonica e poi successive crisi, rinnovamenti e crollo – quest’ultimo dovuto all’impatto della tratta degli schiavi. È una prospettiva, quella urbana, che potrebbe apparire insolita nella sua applicazione all’Africa, ma che appare feconda. E che l’autore, professore all’Università di Paris-Sud e membro di diverse associazioni di studi africani, documenta con rigore.
La razionalità citata nel sottotitolo è conseguente a una scelta di campo: tra Hegel e Cheikh Anta Diop, è quest’ultimo, egittologo e scienziato multidisciplinare, ad avere aperto la strada a una storia dell’Africa “africana” e razionale, a differenza di quella hegeliana, pensata al fine di supportare l’architettura filosofica del pensatore di Stoccarda. «In questo volume – avverte do-Nascimento, cui certo non interessa fare l’histoire pour l’histoire – si trovano soprattutto le informazioni che permettono di spiegare razionalmente la condizione attuale delle popolazioni africane e il paradigma da adottare per la costruzione di un moderno futuro africano». È qui, diciamo per inciso, che trova il suo senso l’espressione «Rinascimento africano» (che fu lanciata non da Mandela ma da Cheikh Anta Diop).
Questo libro ripropone il corso svolto dall’autore all’edizione 2014 della African Summer School, che da diversi anni si tiene a Verona.
QuiEdit, 2015, pp. 137, € 16,00
(Pier Maria Mazzola)