La Somalia ha dato vita ieri alla sua prima proiezione cinematografica pubblica da trent’anni a questa parte. Secondo quanto riporta la stampa locale, due cortometraggi del regista somalo Ibrahim Cm sono stati proiettati al Teatro nazionale nella capitale Mogadiscio. L’evento è stato accompagnato da forti misure di sicurezza per evitare qualsiasi attentato da parte delle milizie fondamentaliste al-Shabaab.
La Somalia – flagellata da trent’anni di guerra civile e costretta a convivere con l’incubo del terrorismo. – cerca una difficile normalità. E il cinema può aiutare. Il regista teatrale Abdikadir Abdi Yusuf ha detto che è stata “una notte storica per il popolo somalo”. È stato un evento che ha mostrato come “le speranze sono diventate realtà dopo tanti anni di sfide”.
Gli spettatori hanno pagato 10 dollari per guardare i due film, Hoos e Date from Hell. Hanno dovuto passare attraverso diversi posti di blocco per raggiungere la zona verde fortemente sorvegliata, che ospita il teatro, il palazzo presidenziale e il parlamento.
“Ai bei vecchi tempi guardavo concerti, drammi, spettacoli pop, danze popolari e film nel teatro nazionale”, ha detto alla Bbc un partecipante. E ha aggiunto: “Mi sento male quando vedo che a Mogadiscio manca la vita notturna di una volta. Ma questo è un buon inizio”.
Il teatro è un dono che il leader cinese Mao Zedong fece alla Somalia nel 1967. È stato un importante motore per lo sviluppo culturale della Somalia negli anni Settanta e Ottanta. Chiuse nel 1991 all’inizio della guerra civile e fu utilizzato come base per i signori della guerra che combattevano nella capitale. Poi il teatro cadde in rovina. Quando è stato riaperto nel 2012, dopo le riparazioni effettuate dalla Missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom), l’edificio è stato immediatamente fatto saltare in aria dai militanti di al-Shabaab che consideravano gli spettacoli dal vivo e i film moralmente corrotti.
Al-Shabaab, una milizia legata al network di al-Qaeda, è portatrice di una visione chiusa e retriva della legge islamica. Da sempre, come i talebani in Afghanistan, i fondamentalisti somali osteggiano qualsiasi forma di arte e di spettacolo. Quando presero il potere proibirono le trasmissioni televisive, gli spettacoli teatrali e cinematografici e le manifestazioni sportive. Le punizioni per i trasgressori furono durissime. Ora la milizia, sebbene abbia perso il controllo delle principali città della costa, mantiene il controllo di ampie aree dell’entroterra. Secondo rapporti delle forze speciali occidentali, la milizia conterebbe ancora su un’esercito di quasi novemila uomini, molto agguerriti e ideologicamente motivati.