Storie di successo imprenditoriali in Sudafrica

di claudia

Di Federico Pani – Centro studi AMIStaDeS APS

Tra le diverse inquietudini del Sudafrica, stretto nella morsa di una crisi economica, sociale e politica, spicca il vigore di una classe imprenditoriale italiana che negli ultimi anni si è contraddistinta con progetti innovativi e vincenti.

Sudafrica: un futuro incerto?

Dopo che alle recenti elezioni politiche sudafricane l’African National Congress (ANC) ha perso il controllo della maggioranza, tanti investitori temono maggiore instabilità economica per il Paese. La prospettiva di alleanze tra Anc e partiti populisti, propensi a voler nazionalizzare beni, inclusi terreni e banche, ha generato preoccupazioni tra gli investitori. Il partito con cui Nelson Mandela divenne presidente del Sudafrica nel 1994 e che da allora governa il Paese, ha vinto le elezioni politiche ma ha perso la maggioranza assoluta per la prima volta in trent’anni, dalla fine dell’apartheid: il leader dell’Anc e presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, dovrà adesso accordarsi con gli altri partiti per ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale.

Le preoccupazioni del mondo della finanza si accompagnano a quelle della classe imprenditoriale. Già prima delle elezioni, ad esempio, il mondo dell’imprenditoria aveva messo in guardia Ramaphosa da un’alleanza tra l’Anc e gli Economic Freedom Fighters (Eff), una formazione di sinistra finora all’opposizione. Busisiwe Mavuso, amministratrice delegata di Business Leadership South Africa (Blsa), un’alleanza di grandi imprese e multinazionali aveva infatti affermato già prima della tornata elettorale: “Non sosterremo un’amministrazione che abbraccia politiche di distruzione economica di massa”.

Progetti imprenditoriali italiani di successo.

Nel Paese spicca anche un nutrito numero di aziende italiane di primaria importanza. Ad esempio, nel settore energetico, Enel Green Power opera in Sudafrica dal 2011 con 9 impianti solari ed eolici. Nel settore della green economy è di rilievo la presenza di Building Energy. Ferrero si distingue per aver aperto nel 2009 una fabbrica che produce per buona parte del mercato africano e del Medio Oriente, gestendo piantagioni di nocciole. CNH/IVECO, dopo la scissione a novembre 2021 nei due gruppi CNH Industrial e IVECO Group, è tuttora attiva nel Paese con il settore agricolo (CNH) e veicoli da strada IVECO. Altre significative aziende presenti in Sud Africa sono Leonardo, Ansaldo Energia, Blackshape, Lucchini, Mapei, MSC Crociere, Campari, Saipem, Webuild.

Menzione merita anche lo spirito imprenditorialedi Carmine Angelucci, abruzzese di origini teatine, che si è affermato come imprenditore nel settore delle reti elettriche del Paese. Nominato nel 2004 Cavaliere dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Angelucci è membro del Comites (Comitati degli Italiani all’estero) e Presidente dell’Associazione Regionale degli Abruzzesi in Sudafrica. Il legame tra Sudafrica-Abruzzo è infatti saldissimo con aziende come Martini Brescia, Dino Martini e Fratelli Valente, specializzate nelle grandi reti civili, dirette da imprese di Rovere e operative in tutto il Paese, con sede a Johannesburg. Nella grande ristorazione, con una diffusa catena di esercizi, è attivo anche il gruppo Mastrantonio, diretto da Gianni Mariano di Pescara.

Il successo raccolto sul campo è valso all’imprenditoria italiana un ambito riconoscimento ai BEA, i Business Excellence Awards, organizzati dalla Camera di commercio e industria italo-sudafricana presso il Sandton Hotel a Johannesburg. I Business Excellence Awards del 2024 hanno rimarcato il potenziale di trasformazione della collaborazione, dell’innovazione e dell’azione collettiva, ponendo le basi per una crescita e una prosperità continue della comunità imprenditoriale italo-sudafricana.

I premi consegnati nel corso della cerimonia sono stati il Business Person of the Year, consegnato Matteo Brambilla, CEO di Red Rocket: sotto la guida di Brambilla, Red Rocket si è ritagliata una nicchia formidabile nel settore delle energie rinnovabili, sperimentando progetti e iniziative all’avanguardia che hanno ridefinito in maniera rivoluzionaria il panorama del settore in Sudafrica e in Africa.

Il Business Enterprise of the Year, premio “Impresa dell’anno”, è andato alla Savino Del Bene Sudafrica. Il riconoscimento ha premiato l’azienda italiana più performante nel Paese, evidenziando il suo significativo contributo al progresso economico, al commercio, alla creazione di posti di lavoro e alla formazione dell’economia futura: l’azienda fornisce servizi di spedizione merci a livello globale, espandendosi da Firenze, a oltre 350 uffici in più di 65 Paesi.

SMILE Small Enterprise of the Year per la migliore azienda medio-piccola è andato invece a “Slingshot Consulting” un’azienda specializzata in servizi di gestione e controllo di progetti multi-fase per i settori delle infrastrutture pesanti, minerario e tecnologico e guidata da Gianpaolo Redivo; il premio Lifetime Achievement Award è stato conferito a Mirella K. Corsetti in Kaliazin prima donna italiana capitano di nave alla guida di una società di logistica fino all’Antartide. Nel suo discorso di accettazione, Mirella ha rivolto un messaggio di incoraggiamento all’imprenditoria femminile: “Se posso farlo io, puoi farlo anche tu”.

Il futuro: nuovi mercati da conquistare?

Lo scorso marzo l’Ambasciata d’Italia in Sud Africa, il Consolato Generale d’Italia a Johannesburg, il Consolato d’Italia a Cape Town e l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria hanno celebrato l‘ottava edizione dell’Italian Design Day, la rassegna annuale dedicata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano al design e architettura “Made in Italy. Il tema di quest’anno, “Fabbricare valore: inclusività, innovazione e sostenibilità”, ha posto l’accento sull’importanza del processo produttivo e sulla sua capacità di creare oggetti che a tradizione e artigianalità uniscono tecnologie e sostenibilità ambientale.

L’edizione di quest’anno ha permesso di fare da apripista al Salone del Mobile di Milano, 16 – 21 aprile, che rappresenta uno dei più importanti appuntamenti per il settore dell’arredamento e del design a livello globale. Eventi come questo potrebbero rinsaldare lo spirito imprenditoriale italiano in terra sudafricana, aprendo la strada ai nuovi progetti e “avventure” alla ricerca di potenziali nuovi mercati. Uno di questi potrebbe essere il mercato del caffè. Secondo il rapporto South African Coffee Industry Landscape 2024, il mercato globale del caffè dovrebbe infatti raggiungere 423,6 miliardi di dollari nel 2024, con un previsto tasso di crescita annuale composto del 10,52% tra il 2024 e il 2028. In Sudafrica la cultura del caffè si sta sempre più diffondendo, con numerosi imprenditori locali e coffee shops popolari in espansione. La domanda varia dai caffè istantanei più economici alle miscele pregiate. Sebbene i sudafricani preferiscano quello istantaneo che rimane, al momento, la scelta predominante, con marchi come Jacobs, Douwe Egberts, Frisco e Nescafe Ricoffy tra i più acquistati, i ristoranti, specialmente quelli italiani, preferiscono marchi italiani come Illy, Kimbo e Lavazza caratterizzati da miscele pregiate. Gli imprenditori dovranno dunque essere abili a rispondere alle preferenze dei consumatori locali e competere con prodotti sostitutivi, cercando di bilanciare qualità e prezzo.

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