Un alto comandante dell’Esercito popolare di liberazione del Sudan all’opposizione (Spla-Io) ha chiesto un intervento immediato da parte degli organismi regionali e internazionali per garantire il rilascio del primo vicepresidente Riek Machar, minacciando un’azione militare in caso di mancata risposta. Lo riporta il Sudan Post.
Machar, leader del principale gruppo armato di opposizione, è stato posto agli arresti domiciliari il 26 marzo, presumibilmente su ordine del presidente Salva Kiir. Il governo lo accusa di aver orchestrato un tentativo di colpo di Stato e di aver ordinato attacchi contro le Forze di difesa popolare del Sud Sudan (Sspdf), secondo il ministro dell’Informazione Michael Makuei.
John Mabieh Gar, comandante della forza mobile Spla-Io, ha denunciato in un comunicato che l’Sspdf e il partito di governo Splm-Ig stanno violando l’accordo di pace del 2018, citando attacchi a postazioni Spla-Io e l’uso di armi chimiche contro civili nella contea di Nasir.
Gar ha esortato l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), l’Unione Africana (Ua) e le Nazioni Unite a intervenire, avvertendo che senza il rilascio immediato di Machar sarà costretto a un’azione militare per liberarlo. Il comandante ha inoltre respinto la recente sostituzione del capo di stato maggiore facente funzione dell’Spla-Io, Gabriel Duop Lam, definendola un tentativo di destabilizzare il gruppo ribelle.