Le esecuzioni extragiudiziali in aumento in Sud Sudan preoccupano le Nazioni Unite. In una dichiarazione di ieri l’ufficio per i diritti umani (Ohchr) dell’Onu ha fatto sapere di essere “estremamente” preoccupato per queste pratiche che costituiscono una “grave violazione” del diritto alla vita.
In Sud Sudan, secondo l’Ohchr, le persone vengono mandate “di fronte ai plotoni di esecuzione dell’esercito e delle forze di sicurezza per una serie di presunti reati, come omicidio, stupro, rapina di bestiame, liti domestiche e violenza intercomunitaria”, ha affermato il portavoce Thameen al-Kheetan in una nota.
Al-Kheetan ha detto che un totale di 76 persone, tra cui due bambini, sono state giustiziate tramite plotone di esecuzione e senza processo tra gennaio 2023 e giugno di quest’anno, quasi il doppio del numero di vittime nello stesso periodo dell’anno scorso.
“Le esecuzioni extragiudiziali costituiscono una grave violazione del diritto alla vita e al giusto processo, incluso un giusto processo”, ha affermato. “Devono cessare immediatamente e il governo dovrebbe condurre indagini tempestive e imparziali e ritenere i responsabili responsabili”. Inoltre, l’ufficio ha espresso preoccupazione per la continua applicazione della pena di morte per la quale ha auspicato una moratoria.