Sud Sudan, gli Usa chiedono il rilascio del primo vicepresidente Machar

di claudia
riek machar

 Washington ha chiesto al presidente del Sudan del Sud, Salva Kiir, di rilasciare il primo vicepresidente Riek Machar, che sarebbe detenuto agli arresti domiciliari. Gli Stati Uniti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, hanno sollecitato i leader del Paese a dimostrare un reale impegno per la pace.

Mercoledì, il partito Splm-Io di Machar ha denunciato l’irruzione del ministro della Difesa e del capo della sicurezza nazionale nella residenza del vicepresidente per notificargli un mandato di arresto. Secondo un alto funzionario del partito, Machar, la moglie e due guardie del corpo sarebbero trattenuti in casa, accusati di coinvolgimento nei recenti scontri tra l’esercito e la milizia Armata Bianca a Nasir, nello Stato dell’Alto Nilo. Il Bureau of African Affairs di Washington ha espresso preoccupazione sui social, esortando Kiir a revocare la misura per evitare un’escalation.

L’accordo di pace del 2018, che pose fine alla guerra civile del 2013-2018, prevede un governo di coalizione con cinque vicepresidenti, tra cui Machar, storico rivale di Kiir. Tuttavia, gli scontri recenti e il crescente discorso d’odio potrebbero riaccendere le tensioni etniche.

L’Onu ha segnalato nuovi combattimenti vicino alla capitale Juba e ha avvertito che il fragile equilibrio politico rischia di collassare. La missione di pace Unmiss ha invitato alla moderazione, sottolineando che un ritorno al conflitto avrebbe ripercussioni devastanti per l’intera regione. 

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