Migliaia di sud sudanesi fuggiti nei Paesi vicini quando è scoppiata la guerra civile nel 2013, sono tornati volontariamente in patria. A dirlo il funzionario delle Nazioni Unite Jamal Arafat. Intervenendo in conferenza stampa a Juba, Arafat, rappresentante uscente dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Sud Sudan, ha reso noto che oltre 600 mila rifugiati sono tornati nel Paese dal 2018, attribuendo tale scelta alla relativa pace in alcune parti del Paese.
“Oggi 600 mila sud sudanesi, che avevano fatto le valigie, sono tornati a casa dall’esilio. Sono tornati da Uganda, Sudan, Etiopia, Kenya, Repubblica Centrafricana e Congo”, ha precisato Arafat.
“I loro bisogni – ha aggiunto – non sono umanitari, non sono sfollati interni, ma i loro bisogni sono più in termini di ciò che richiederebbe qualsiasi cittadino. I loro bisogni sono scuole, ospedali, mezzi di sussistenza”, ha aggiunto Arafat, invitando il governo del Sud Sudan a porre fine alla violenza etnica nello Stato dell’Alto Nilo.