Le continue violazioni dei diritti umani, inclusa la repressione dei media, rischia di compromettere il percorso politico del Sud Sudan per uscire dal periodo di transizione, proprio mentre il Paese si prepara alle elezioni previste per a dicembre del prossimo anno. Ad affermarlo è stata la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Sud Sudan presentando ieri a Nairobi in Kenya un rapporto su come la censura dei media stia danneggiando la libertà di informazione e aggravando i continui problemi del Paese.
Nel documento intitolato ‘Repressione radicata: riduzione sistematica dello spazio democratico e civico nel Sud Sudan’, la Commissione delle Nazioni Unite ha sottolineato che Juba deve urgentemente cessare la censura illegale dei media, porre fine alle restrizioni sulle attività civiche e politiche e fermare gli attacchi ai giornalisti e ai difensori dei diritti umani.
“I media indipendenti e una vivace società civile rappresentano voci critiche nello sviluppo di una governance responsabile e dei processi democratici necessari per consentire la pace e garantire i diritti umani”, ha affermato Yasmin Sooka, presidente della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Sud Sudan.
Il rapporto si basa sulle indagini indipendenti della commissione nel 2023 ed esamina la situazione attuale dei media sudsudanesi e degli attori della società civile, sia all’interno che all’esterno del Paese, descrivendo in dettaglio come il Servizio di Sicurezza Nazionale (Nss) impone il regime di censura statale nelle redazioni e interferisce pesantemente con le attività dei gruppi della società civile.
Le Nazioni Unite hanno sottolineato che abbandonare queste pratiche illiberali e autocratiche sarà essenziale se si vuole che i sud sudanesi realizzino le aspirazioni di libertà che hanno guidato la loro ricerca di indipendenza. Oltre alla libertà dei media, l’Accordo di pace del 2018 richiede che infatti prima delle elezioni ci sia l’unificazione delle forze di sicurezza, l’istituzione di meccanismi di giustizia transitoria e la promulgazione di una costituzione permanente.