Per la prima volta dall’inizio della guerra civile nel dicembre 2013, l’Onu ha posto sanzioni su capi militari sudsudanesi. Le sanzioni prevedono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio e hanno colpito tre funzionari governativi i tre capi ribelli.
Dalla parte del Governo, c’è il capo della guardia del Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, Marian Chanuong Yol Mangok. I suoi uomini sono stati accusati dalle Nazioni Unite di aver massacrato centinaia di civili di etnia nuer a Juba nei primi giorni del conflitto. Sanzionato anche Gabriel Jok Riak, le cui forze operano principalmente nello Unity State (Nord), è accusato di aver violato diversi cessate il fuoco, e Santino Deng Wol, un generale che ha guidato maggio 2015 un’offensiva militare in cui donne, bambini e anziani sono stati uccisi.
I ribelli puniti sono Gatwech Simon, che ha guidato l’offensiva in febbraio a Stato di Jonglei (Est), James Koang Chuol, le cui forze combattuto nello stato dell’Upper Nile e hanno «attaccato campi Onu, ospedali e scuole» nello Unity State e Peter Gadet, sottocapo di Stato Maggiore delle forze ribelli, i suoi soldati sono accusati di aver ucciso civili dell’etnia dinka durante un’offensiva a Bentiu nell’aprile 2014.
(02/07/2015 Fonte: Jeuneafrique)
Sud Sudan – L’Onu impone sanzioni a sei capi militari
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