Sud Sudan – Negoziati, nulla di fatto

di Enrico Casale
sud sudan

Sud Sudan, nessun accordo di pace è stato firmato negli incontri che si sono tenuti ad Addis Abeba, in Etiopia.  L’organizzazione regionale Igad, sotto la cui egida si svolgevano i negoziati, ha decretato la fine della sessione di incontri cui hanno partecipato rappresentanti del governo, dell’opposizione e della società civile. I ministri dei sette Stati membri dell’Igad si incontreranno presto per decidere un nuovo programma di incontri. Prima, però, dovranno cercare un compromesso tra la proposta fatta dall’organizzazione e le risposte dei vari movimenti sudsudanesi.

Comunque la si guardi è un nuovo fallimento. «È un incubo – ha commentato Edmund Yakani, che rappresenta una delle organizzazioni della società civile sud sudanese -, l’Igad non doveva prendere ulteriore tempo. Era necessario proseguire i negoziati». Questo è anche ciò che pensa Michael Makuei Lueth, ministro dell’Informazione del governo sud sudanese: «Il divario tra noi è ora ridotto. Quando c’è slancio, non devi perderlo. Una volta perso, tutto deve ricominciare».

Il principale movimento di opposizione, Riek Machar, ha però respinto l’accordo proposto dall’Igad. «Qualunque sia il comunicato, il documento pubblicato da Igad, troviamo sempre la voce del governo perché il governo è sia giocatore sia arbitro», denuncia Mabior Garang dell’opposizione dell’Splm.

Jule, uno dei nove rifugiati che hanno preso parte ai negoziati, è delusa, ma fa un appello: «Preghiamo davvero che i nostri leader si stringano la mano, scendano a compromessi e si perdonino a vicenda per assicurare il ritorno della pace nel Sud Sudan».

I rappresentanti della troika – Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia – hanno chiesto all’Igad di sanzionare coloro che ostacolano il processo di risoluzione del conflitto.

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